Crema, 06 aprile 2024
Farà tre anni in galera perché riconosciuta colpevole di circonvenzione di incapace, una badante straniera di 52 anni, pregiudicata e che si è dimostrata disonesta nei confronti del nonno che accudiva e che ha rubato o si è fatta consegnare migliaia di euro.
La storiaccia va dal 2014 al 2019. La donna viene assunta dal nipote per prendersi cura del suo parente, non più autonomo. Ma, a mano a mano che prende confidenza con l’uomo, riesce a estorcergli più volte soldi, si fa comperare un’auto, convincendolo della necessità della stessa e quando i soldi sul conto del suo assistito stanno finendo, lo convince a vendere i gioielli di casa e a consegnare a lei il denaro.
Tutto è finito con la morte dell'anziano e con la presa di coscienza del nipote che qualcosa era andato storto. Il parente ha cominciato a controllare le spese del nonno e si è accorto dei numerosi prelievi eseguiti dallo stesso, si parla di decine di migliaia di euro, soldi prelevati senza una effettiva necessità e che, scopre il nipote, erano finiti nelle tasche della donna.
Con quanto verificato il parente ha esposto denuncia presso i carabinieri che hanno indagato e scoperto la veridicità di quanto denunciato. La 52enne va a processo nel 2022, con il giudice di primo grado del tribunale di Cremona che la condanna. Il suo avvocato fa ricorso in appello, ma anche a Brescia la sentenza, emessa lo scorso anno, è la stessa e diventa inappellabile. Di qui l'emissione da parte della procura del mandato di cattura che è stato eseguito venerdì pomeriggio dai carabinieri che hanno prelevato la donna dalla sua abitazione e l'hanno portata nel carcere femminile del Verziano, a Brescia