Crema News - Crema - Addio al conte Ferrante Benvenuti Ferrante Benvenuti (foto di Massimo Marinoni)

Crema, 03 gennaio 2025

E' morto il conte Ferrante Benvenuti.

Ecco il ricordo del presidente dell'Araldo Mario Cassi, del quale Benvenuti faceva parte come presidente onorario.

"Ricordiamo con orgoglio e stima il presidente onorario dell’Araldo e Maestro dell’Ordine Cremasco dì Tarantasio del Lago Gerundo, conte Ferrante Benvenuti. Maestro di vita per molti, ebbe anche l’onore alla fine degli anni’90 di essere candidato alla carica di sindaco della nostra città. Era l'erede di una delle più antiche famiglie nobili lombarde e d’Italia, i conti del Sacro Romano Impero. Favorì la nascita del nostro gruppo culturale cremasco l’Araldo (e non solo, uomo di pregevole spirito, ebbe parte nella fondazione dell’Ordine dei Cialtroni dell’Oca) mettendo a disposizione con umiltà e modestia la propria villa, custode di uno degli archivi più importanti di Crema e del cremasco (dove, tra gli altri, c'è il manoscritto originale della prima Storia di Crema firmato dall’autore Pietro da Terno). Ferrante Benvenuti aderì da subito a importanti iniziative culturali, spesso non semplici, come i restauri dei monumenti all’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi e l’arciere in piazza Trento e Trieste; per ultimo fu vice presidente del Comitato Cremasco per il recupero e la restituzione del monumento a re Vittorio Emanuele II alla città di Crema. 

Finanziò con la sua famiglia parecchie pubblicazioni di storia locale come la copia integrale del Codex Benvenuti, uno dei codici più aggiornati del cremasco e per ultimo il restauro del busto dell’avo Francesco Sforza (l’ultimo storico di Crema e del cremasco del XIX secolo), custodito nel chiostro del Museo Civico di Crema e del Cremasco.

La sua morte è una grande perdita storico culturale per nostra città.

Lo ricorderemo sempre, perché solo chi non viene ricordato muore veramente.

Ciao Ferrante".


Pubblichiamo anche il ricordo di Antonio Agazzi

"È tornato a Dio il conte Ferrante Benvenuti (Pippo, per gli amici). Ne sono immensamente dispiaciuto: per me è stato un amico autentico, da cui ho cercato di apprendere il più possibile. Ci siamo conosciuti nel 1997, quando il centro-destra lo candidò a sindaco di Crema e io gli feci da addetto-stampa, oltre che sostenerlo come candidato al consiglio comunale, nella lista di Forza Italia. Simpatico lo slogan ideato allora: “Benvenuti a Crema”… Vinse, tuttavia, direi inevitabilmente, Claudio Ceravolo: il centro-destra era, infatti, allora composto solo da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Cdu, mentre la Lega ricandidava il sindaco uscente, Cesare Giovinetti, ragion per cui, essendo diviso il ‘campo moderato’, vinse Claudio Ceravolo, poi sindaco per due mandati. Nell’anno di presidenza del Rotary club Crema di Ferrante, fui chiamato a entrare a farne parte. Presidente onorario dell'’Araldo, Ferrante Benvenuti si è molto dedicato all’approfondimento storico, specie di carattere locale, sovente ripercorrendo anche la sua importante storia familiare, collaborando al recupero e alla restituzione alla città di monumenti ammalorati ma molto significativi nel contesto della parabola storica della nostra comunità civile. Molte energie ha profuso nel rievocare l’insigne figura del padre, l’onorevole Lodovico Benvenuti, sottosegretario nei governi De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, nonché segretario generale del Consiglio d’Europa (lo ricordammo anche in presenza del figlio di Giulio Andreotti, Stefano, al Rotary Club Crema). Colto, dotato di brillante intelligenza e innata simpatia, battuta sempre pronta e spirito goliardico, mi fu affettuosamente vicino quando, nel 2011, mi presentai alle primarie di Forza Italia per la scelta del candidato a sindaco di Crema, concedendomi la sua prestigiosa residenza di Ombriano per un evento che denominammo, un poco audacemente, Agazzi Day. Per altro, già in passato, quando ero coordinatore cittadino di Forza Italia, mi aveva messo a disposizione il giardino e alcuni ambienti di appoggio di Villa Benvenuti per un cena di ripresa dell’attività politica, dopo la pausa estiva, durante la quale ci collegammo telefonicamente con il presidente Silvio Berlusconi, che si trovava ancora in Sardegna, a Villa Certosa (eravamo nella prima decade del mese di settembre). Amatissimo dai soci del Rotary Club Crema, nonché dai gemelli francesi del Rotary Club di Salon de Provence, lascia un grande vuoto anche nella famiglia rotariana. Per quel che mi riguarda, profonda riconoscenza, grande stima, rimpianto autentico".


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