
Vailate, 19 marzo 2025
(Gianluca Maestri) Si avvicina, per il tratto di via Caimi che va dalla farmacia alla piazza Della Chiesa, l’avvio dei lavori di sostituzione della pavimentazione in sanpietrini con quella in asfalto colorato ed il coordinamento del centrodestra locale ribadisce la sua contrarietà alla decisione presa lo scorso anno dall’amministrazione del sindaco Andrea Trevisan.
Portavoce di questo disappunto è Luciano Aiolfi, segretario del circolo vailatese di Fratelli d’Italia. “Mentre molti comuni limitrofi -dice- stanno investendo risorse, sia tramite fondi pubblici sia tramite fondi propri, per riqualificare i loro centri storici mediante il recupero del valore estetico e funzionale delle pavimentazioni storiche, spesso attraverso l’uso del porfido, l’amministrazione Trevisan ha scelto di andare nella direzione opposta. La scelta fatta all’epoca (erano i primi anni Duemila e l’amministrazione era quella del sindaco Piermauro Stombelli) non fu casuale: non solo i sanpietrini valorizzano il carattere storico del centro urbano ma fungono anche da deterrente naturale alla velocità eccessiva dei veicoli favorendo la creazione di una zona a traffico limitato. Infine, la questione del costo della manutenzione delle pietre non può essere l’unico criterio di valutazione. Un centro storico è il cuore pulsante di una comunità ed interventi di riqualificazione ben studiati possono coniugare bellezza, funzionalità e sostenibilità senza sacrificare l’identità storica del luogo. L'operazione dell'amministrazione comunale sembra dettata più da una logica di risparmio immediato che da una vera visione urbanistica. L'idea che un asfalto colorato possa mantenere il decoro del centro storico è un evidente tentativo di mascherare una decisione che impoverisce il cuore del paese”.
Per Pierangelo Cofferati, capogruppo della minoranza di Prima Vailate, “Ridurre il centro storico alla stregua di una strada qualsiasi, senza alcun rispetto per la sua storia e il suo valore architettonico è un evidente segno di regressione e mancanza di buon gusto. A poco valgono le riunioni informative convocate a decisioni prese: un po' di fumo negli occhi per fare credere ci sia stata partecipazione al progetto ma nei fatti assolutamente mancata”.