
Soresina, 24 giugno 2025
(Niall Ferri) È scontro aperto tra il comitato BiometaNO e l’amministrazione comunale di Soresina sul progetto dell’impianto a biometano.
Alla risposta fornita nelle scorse ore dal comune alla petizione firmata da 1082 cittadini, il comitato replica parlando di rammarico: L'amministrazione preferisce affidarsi alla sola burocrazia invece di assumersi una responsabilità politica chiara”.
Nel documento del 23 giugno il comune chiarisce che la richiesta di revoca o annullamento dell’autorizzazione non può essere accolta dagli organi politici locali, poiché riservata al medesimo organo che ha adottato l’atto. In altre parole, sindaco, giunta e consiglio comunale non avrebbero alcun potere diretto per fermare l’iter della costruzione dell'impianto di biometano.
La risposta dell’amministrazione, firmata dal sindaco Alessandro Tirloni, sottolinea comunque che, nella seduta del 3 giugno, il consiglio ha approvato una mozione con cui impegna sindaco e giunta a attuare una serie di azioni di vigilanza e controllo: tra queste, il monitoraggio costante dell’impianto, la richiesta di aggiornamenti tecnici agli enti preposti e la promozione della partecipazione attiva della cittadinanza.
Il comitato, però, non si ritiene soddisfatto: “L’intento della petizione - si legge nel comunicato diffuso dal gruppo - era ottenere un atto politico coraggioso, non un rinvio a una mozione che ricorda doveri istituzionali già esistenti. Il sindaco ha già il compito di tutelare la salute pubblica, non servono mozioni per ricordarglielo”.
I membri del comitato insistono inoltre sul fatto che l’amministrazione avrebbe potuto intervenire prima: “Avrebbe dovuto rendere pubblico l’iter, sostenere concretamente le istanze della cittadinanza e chiedere il ritiro in autotutela dell’autorizzazione”. Una possibilità, quest’ultima, che - sottolineano al comitato: “Rappresenta l’ultima azione preventiva prima dell’avvio dell’impianto”.
Il comitato annuncia nuove iniziative nei prossimi giorni. E ribadisce la volontà di non arretrare: “Non ci fermeremo di fronte a questo ennesimo diniego - scrivono -. Continueremo a far sentire la voce di oltre mille cittadini preoccupati per la loro salute e per il futuro del territorio”.