Rivolta d’Adda, 25 giugno 2025

(Gianluca Maestri) Roberto Marazzina si è dimesso dalla carica di assessore esterno alle risorse territoriali e sostenibilità ambientale. La comunicazione ufficiale è stata data ieri sera in consiglio comunale dalla vicesindaco Marianna Patrini: “Negli atti le motivazioni non sono ricomprese perché sono strettamente personali e quindi non è luogo questo consiglio per la trattazione. Salutiamo l’assessore per il percorso fatto sin qui e nei prossimi giorni vi verrà comunicata la riorganizzazione dell’intera area”.

Durissima la presa di posizione del gruppo di minoranza RivoltiAmo, letta in aula a inizio seduta dalla consigliera Francesca Mapelli.

“Siamo rimasti sorpresi di scoprire che la documentazione relativa alle dimissioni dell’assessore Marazzina non riporta alcuna spiegazione riguardo alle motivazioni. Ognuno di noi è legittimato dal dimettersi, per tante ragioni, anche personali, ma rileviamo che è la seconda volta, dopo Giacomo Melini nel 2024, che perdete un pezzo della giunta e i cittadini di questo paese che state amministrando non hanno diritto nemmeno a un abbozzo di giustificazione rispetto alle scelte, legittime, di chi lascia un incarico pubblico di un certo livello. Per l’assessore Marazzina, date le circostanze e le tempistiche di tali dimissioni, mai precedute da alcun segnale in tale direzione, l’interpretazione si aggancia inevitabilmente a una presa di distanza rispetto alla vicenda che ha coinvolto il sindaco Giovanni Sgroi. Una vicenda giudiziaria che seguirà il suo iter e che riguarda esclusivamente la sua persona, ma le cui conseguenze investono l’intera comunità. Anche se non vi sono condanne al momento per il sindaco egli resta infatti sospeso per un tempo indefinito dall’incarico finché si troverà agli arresti domiciliari”.

Alla maggioranza, l’opposizione chiede un gesto di responsabilità vera, senza nascondersi dietro lo spauracchio del commissariamento del comune: “Chiediamo di dare a questo paese un orizzonte rapido e anticipato al 2026 per la scelta di chi li rappresenta. Possiamo arrivarci tutti insieme, con la testa alta, alle prossime elezioni. Se il sindaco non si dimette noi siamo pronti fin da subito ad attuare l’unica via possibile per sciogliere il consiglio, ovvero che il 50% dei consiglieri si dimetta. Se non seguirete la strada che vi proponiamo di andare insieme in questa direzione, allora sarete ricordati per l’inopportuno commento della vicesindaco Patrini riportato sulla stampa all’indomani della notizia dell’arresto di Sgroi, ovvero siamo vicini al nostro sindaco e avrete perso la credibilità di fronte a chiunque per ogni futuro e simbolico 25 novembre. Invitiamo quindi ogni consigliere e consigliera ad una profonda riflessione sul significato da dare oggi, in questo contesto, alla parola responsabilità”.

“Purtroppo - commentano i consiglieri di RivoltiAmo - siamo stati costretti a constatare che nessuna reazione della maggioranza è seguita alla nostra comunicazione e neppure al punto 1 all’ordine del giorno relativo al medesimo tema. Inoltre nessun consigliere o consigliera ha voluto cogliere l’occasione per dare una spiegazione pubblica alla cittadinanza rispetto alla propria personale posizione, di fatto lasciando cadere nel vuoto il tema e la proposta ricevuta dal nostro gruppo consigliare”.