Crema News - Ripalta Cremasca - Quattro nuovi pozzi per il gas

Ripalta Cremasca, 10 ottobre 2023

(Valentina Ricciuti) Non solo sovra-pressione. A Ripalta Cremasca arrivano anche le trivelle.

Questo prevede il progetto approvato poche settimane fa dal Ministero e che ha trovato il via libera anche da parte della Provincia di Cremona e regione Lombardia.

Saranno quindi quattro le perforazioni per la realizzazione dei nuovi pozzi necessari per l’incremento della capacità di stoccaggio dell’impianto che saranno effettuate all’interno dell’area di concessione del campo di stoccaggio di Ripalta che comprende i comuni di Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Ripalta Arpina e Castelleone.

Per loro in arrivo un totale di 2,9 milioni di euro, che Stogit dovrà versare a titolo compensativo, ai comuni che ospitano gli impianti di stoccaggio.

Dichiara il sindaco di Ripalta Cremasca, Aries Bonazza: “ Verranno chiusi i vecchi pozzi che hanno raggiunto quasi 40 anni d’età mentre per i nuovi impianti verranno utilizzate tecnologie innovative che garantiranno maggiore sicurezza. I quattro nuovi pozzi sorgeranno a nord dell’impianto, a destra rispetto al cimitero (quindi più vicini all’abitato ndr). La scorsa settimana abbiamo fatto il punto con l’azienda e convocato i proprietari dei terreni interessati per far partire le pratiche d’esproprio. Dal nostro punto di vista si tratta di un intervento migliorativo”.

I vecchi pozzi verranno prima svuotati e poi chiusi con mineralizzazione. I nuovi pozzi metteranno in comunicazione il giacimento con gli impianti di superficie per consentire le fasi di iniezione e prelievo del gas di stoccaggio. La fasi di realizzazione di un pozzo di stoccaggio prevedono una fase iniziale di perforazione del suolo e della roccia fino al raggiungimento del giacimento sotterraneo ad una profondità di circa 1,5 Km. 

Per qualche mese dall’inizio dei lavori, i residenti dovranno armarsi di pazienza e sopportare rumori e vibrazioni. Terminata l’azione da parte delle trivelle, il pozzo viene solitamente rivestito con un tubo di acciaio e cementato su tutto il suo sviluppo. 

Oltre alle perforazioni per i nuovi pozzi, è previsto un nuovo impianto di trattamento e la realizzazione di interventi strutturali funzionali all’iniezione del gas nel sottosuolo. Con questi interventi la pressione di esercizio aumenterà fino a valori massimi pari al 110% della pressione statica attuale e saranno quasi 2 miliardi i metri cubi che verranno stoccati sotto i piedi dei ripaltesi.