Ripalta Guerina, 7 aprile 2022

(Valentina Ricciuti) Durante la trasmissione Report di Rai3 andata in onda lunedì, sono state individuate delle fughe di metano dal camino centrale dell’impianto di stoccaggio del gas di Bordolano, a pochi Km da Crema. Le telecamere della redazione di Sigfirdo Ranucci hanno accompagnato, davanti al sito in questione, la ONG americana “Clean Air Task Force” che si avvale di una speciale termocamera a infrarossi per monitorare le perdite di gas. 

Le perdite di metano rilevate dalla ONG sono state documentate a livello europeo dalla prestigiosa agenzia Reuters. James Turitto ha indagato la natura delle varie perdite e ha rilevato che il metano non era rilasciato solo da camini di emergenza e i serbatoi, ma a volte le emissioni provenivano da viti o tubazioni in scadente stato di manutenzione. 

Da quanto si evince dai documenti autorizzativi degli impianti, per alcuni siti di stoccaggio lombardi, le perdite fisiologiche equivalgono a circa un millesimo del gas movimentato (milioni di metri cubi). 

L’esercizio ordinario degli impianti di stoccaggio gas comporta in entrambe le fasi operative di compressione/stoccaggio e trattamento/erogazione, il rilascio in atmosfera di gas naturale a cui si aggiunge la perdita fisiologica dagli stoccaggi sotterranei. In questi casi la disciplina è del tutto assente e non esistono piani di monitoraggio. 

Annualmente finiscono nell’aria di Ripalta Cremasca circa 3 milioni di metri cubi di gas naturale, e a Sergnano circa 1,3 milioni.

Nel servizio, Sigfrido Ranucci pone l’accento su questi dati:  “Secondo la ONG americana Clean Air Task Forc, 35 su 46 impianti in Italia rilasciano metano in atmosfera. L’agenzia internazionale per l’energia dell’OCSE ha stimato che in Europa viene rilasciato metano dal settore che produce energia per 135 milioni di tonnellate, corrispondenti a 2,5 volte l’intero consumo annuo italiano.

La Commissione europea ha proposto una direttiva che vieterebbe le emissioni di metano in atmosfera poiché sono 80 volte più impattanti dal punto di vista climatico rispetto alla CO₂ e sono responsabili di almeno il 25% del riscaldamento globale”.


Nella foto tratta dal servizio di Report la termocamera a infrarossi della ONG Clean Air Task Force mentre inquadrava l’impianto di Bordolano