Rivolta d'Adda, 10 aprile 2023

(Gianluca Maestri) L’obiettivo è sempre lo stesso: valorizzare il dialetto rivoltano inteso come riscoperta delle radici, della tradizione e della cultura del borgo. 

È partita mercoledì scorso, presso la sala Giovanni XXIII del centro socio culturale La Chiocciola, la terza sessione del corso di dialetto rivoltano organizzato nell’ambito del progetto Parlàa da riòltå da Università del Ben-Essere, filodrammatica Carlo Bertolazzi, gruppo Facebook Riultà da Riòltå e Three Bigul. Le prossime lezioni si terranno il 26 aprile, il 10 maggio ed il 24 maggio. In cattedra, Cesare Sottocorno con alcuni collaboratori. 

Venticinque i frequentanti, tutti in presenza anche se rimane aperta l’opzione a distanza via pc. In questa sessione partecipano diverse persone giovani fra cui anche un ragazzo di 15 anni, Guglielmo, ed un bambino di 9, Alberto, segno che anche le nuove generazioni sono interessate al dialetto. 

“Nel corso delle lezioni –sottolinea Clara Vismara, presidente dell’Università del Ben-Essere- si ascolta la lettura di poesie dialettali da parte degli attori della Carlo Bertolazzi, che vengono ripetute e tradotte. Ci soffermiamo sulle espressioni e sui modi di dire curando bene la fonetica, impariamo liste di parole di uso comune e soprattutto di non facile intuizione seguendo le lettere dell’alfabeto. Ascoltiamo inoltre le canzoni cantate dalla band dei Three Bigul in dialetto rivoltano e le traduciamo e le commentiamo. Improvviseremo scenette di vita quotidiana con dialoghi in dialetto fra studenti. Infine, ascoltiamo e raccontiamo aneddoti di Rivolta”. 


Nelle foto, lezioni di dialetto con Cesare Sottocorno