Castel Gabbiano, 12 febbraio 2025
(Niall Ferri) Il dibattito sull’impianto logistico in arrivo a Castel Gabbiano si infiamma e la battaglia social tra il fronte del sì e del no prosegue senza esclusione di colpi.
Attraverso un video la portavoce del comitato No Logistica Castel Gabbiano, Teresa Bettinelli, ha infatti annunciato che nella giornata di domani provvederà a sporgere denuncia presso la polizia postale di Cremona e i carabinieri per insulti e minacce ricevute via web. Non solo. La portavoce del comitato sarebbero stata inoltre destinataria di alcune lettere anonime di minacce. Il tutto a poche ore di distanza da un precedente post in cui la stessa esultava a seguito di un incontro avuto con gli organi istituzionali in merito, sempre, alla questione relativa alla logistica in arrivo sul territorio (progetto su cui è stata attivata la procedura di Via - Valutazione di impatto ambientale-).
“Queste intimidazioni - spiega Teresa Bettinelli nella breve clip - non ci fermeranno. Siamo un gruppo di cittadini: è inutile attaccare il portavoce”. Poi, aggiunge: “Non ci facciamo intimidire né con le diffide né con questi mezzucci”.
Il sindaco Giorgio Sonzogni prende le distanze da quanto sta accadendo: “E' una disputa stucchevole. Non voglio commentare - aggiunge Sonzogni - né tantomeno dare giudizi a una vicenda in cui, come amministrazione, non siamo coinvolti nonostante il sottoscritto venga citato più volte. D’altronde - conclude Sonzogni - siamo in democrazia”.
Intanto, è notizia di queste ore che il terreno su cui dovrebbe sorgere l’impianto, utilizzato per la coltivazione di granoturco, è stato nuovamente arato e concimato. Segno inequivocabile, per il comitato che si batte per il no alla logistica, che i tempi tecnici che porteranno alla realizzazione dei capannoni sono tutt’altro che stretti. “Ci vorrà almeno un anno - evidenzia la Bettinelli - se non addirittura due o anche tre visto, tra l’altro, che in quest’area, secondo le Belle Arti, sarebbe presente una cinta romana che si spinge fino al Serio”.
Nel frattempo in paese sono spuntati dei manifesti che parteggiano per il no all’impianto e che sono stati affissi proprio dai membri del comitato. La Bettinelli, poi, puntualizza: “Siamo decisi ad andare fino in fondo, a partire dall’ammontare degli oneri che, secondo noi, sono sottostimati: si parla, infatti, di 450mila euro per dei terreni la cui superficie misura 50mila metri quadrati in un territorio che in tutto si estende per 5 km quadrati. Ancora - aggiunge - ci chiediamo il perché, nonostante il progetto preliminare fosse pronto, oltre a una serie di agevolazioni come sconti su oneri e una maggiore edificabilità, non si sia deciso di riqualificare l’ex area Precast”.