Casaletto Vaprio, 13 novembre 2024

(Gianluca Maestri) L’amianto stoccato in via Verdi verrà rimosso ma ci sono procedure e tempistiche che un comune deve rispettare quando c’è di mezzo un materiale del genere.

“Tutto è stato trasmesso ai soggetti preposti – spiega il sindaco Ilaria Dioli - ma la procedura richiede determinate tempistiche riconducibili alla prassi relativa alla rimozione dell’amianto. Attendiamo ora che i soggetti preposti diano esecuzione all’assunzione di responsabilità”.

L’amianto era stato trovato sotto l’asfalto, durante dei lavori di scavo (e questo può far pensare a quanto ce ne sia sotto i nostri piedi, messo lì in anni in cui tutto era possibile).

“Il comune non poteva di sua spontanea volontà – continua la Dioli - spostare e smaltire l’amianto. Per individuare i soggetti responsabili abbiamo dovuto ricostruire tutti gli atti del periodo compreso fra il 1990 e il 1997 e già questo è stato un lavoro enorme. Poi un’ordinanza di rimozione deve essere inattaccabile dal punto di vista dell’istruttoria. L’ordinanza è stata emanata ma è stata impugnata. Tuttavia, all’udienza cautelare presso il tribunale amministrativo, uno dei due soggetti si è preso il compito di rimuovere il materiale ma non è una cosa immediata, essendoci delle precise tempistiche da rispettare”.

Una vicenda che fa capire quanto sia complicato per un ente pubblico, a volte, muoversi, nonostante si tratti di materiale pericoloso e di salute pubblica. Un'altra storia di assurda burocrazia.