Crema, 21 maggio 2024

(Annalisa Andreini) Amore per le api: sentinelle dell’ambiente.

Come conservare e rigenerare la biodiversità?

Giornata Mondiale delle Api, costituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il crescente allarme sul declino delle api e degli altri impollinatori quali farfalle, coccinelle e uccelli. Le cause, molteplici e spesso concatenate, sono dovute a molti tipi di pressione anche legate alle azioni dell’uomo con gravi danni alla biodiversità: inquinamento, distruzione e frammentazione degli habitat, cambiamenti climatici, specie aliene invasive, parassiti. Gli insetti impollinatori sono responsabili della prosperità di molta parte della colture mondiali. 

Senza le api e il loro grande servizio non esisterebbero tante delle piante sulla Terra e tanti fra i prodotti dell’agricoltura.

E allora oggi è più che mai è importante coinvolgere bambini e ragazzi nel preservare le api e gli insetti impollinatori quali custodi preziosi della biodiversità e dell’ambiente nonché bioindicatori del suo stato di salute.

Il miele grezzo puro, prodotto naturale elaborato dalle api a partire dal nettare dei fiori, è considerato oggi un “super alimento” i cui componenti, come indicato dai vari studi e contributi, ha notevoli effetti benefici per la salute come noto del resto fin dall’antichità: antiossidanti, antinfiammatori, antimicrobici, antiproliferativi, utili per la salute cardiovascolare.

Nella giornata dedicata alle api tante sono state le iniziative sociali, culturali e didattiche, come il progetto Adotta un alveare per far innamorare bambini e giovani del miele, perché è a loro che si deve puntare. 

Far capire che è un tesoro prezioso da conoscere e valorizzare, anche come valido sostituto dello zucchero nella quotidianità delle scelte. 

Ma quali sono i mieli del nostro territorio? 

Il discorso è piuttosto ampio, difficile riassumerlo in poche parole ma è utile dare qualche input: millefiori, tarassaco, tiglio, acacia, ailanto, amorpha fruticosa e melata.

E sono proprio cremaschi due apicoltori premiati in più occasioni, Sergio Zipoli di Romanengo, con una produzione bio, e Manuel Manelli di Pandino, con due mieli che rispecchiano le fioriture del territorio cremasco: il miele di tarassaco, il cui fiore giallo tappezza i campi in primavera e il miele di ailanto, chiamato anche albero del paradiso, giunto dall’Oriente ma ormai diffusissimo nelle nostre campagne.