Crema News - Benvenuti, l'anniversario

Crema, 13 ottobre 2022

Negli spazi all’aperto di villa Benvenuti a Ombriano, sabato scorso, si è tenuta una conferenza riguardante la figura di Francesco Sforza Benvenuti (1822-1888), nella ricorrenza del duecentesimo anniversario della sua nascita.

 A fare gli onori di casa sono stati due dei pronipoti dell’insigne storico cremasco, Ferrante e Francesca Benvenuti. Il conte Ferrante ha ringraziato sentitamente il numeroso pubblico accorso e Pietro Martini, incaricato di svolgere la relazione celebrativa del bicentenario della nascita del loro illustre bisnonno. Anche Mario Cassi, presidente del Gruppo Culturale “L’Araldo”, ha ringraziato il pubblico e ha poi invitato i presenti a osservare un minuto di silenzio in ricordo della professoressa Lidia Ceserani Ermentini, da poco venuta a mancare. Cassi ha inoltre proposto, in accordo con l’Associazione Culturale “Gli Ostaggi”, di riprendere l’iniziativa del 1952 di Winifred Taylor Terni, intesa a riportare a Crema le parti di Archivio Storico Cremasco (documenti del XV-XIX secolo) che si trovano attualmente presso l’Archivio Storico di Lodi.

Pietro Martini ha tracciato un profilo della vita, delle opere e della personalità di Francesco Sforza Benvenuti, nato a Crema il 3 novembre 1822 da Luigi e Marianna Terni, in una casa Benvenuti poi demolita, allora situata all’inizio dell’attuale via Ginnasio. Compiuti i primi studi a Crema e quelli universitari a Pavia, Benvenuti si laurea in legge nel 1845 e consegue l’abilitazione alla professione forense nel 1851. Si sposa nel 1849 con la nobile milanese Giuseppina della Porta e dal matrimonio nascono quattro figli: Bice, Laura, Dante e Ferrante. Sceglie di non svolgere attività di avvocato ma di dedicarsi agli studi storici. Decide di risiedere nella villa di Ombriano, dove scrive la sua opera principale, la “Storia di Crema”, che è pubblicata nel 1859. Con lo scritto “Crema e il suo territorio” contribuisce alla “Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto” di Cesare Cantù. Nel 1861 scrive “Crema e la sua autonomia provinciale”, anche se il tentativo di restituire a Crema il rango di capoluogo di provincia non ha poi esito positivo.

Sceso nell’agone politico e coinvolto nelle contese elettorali dei primi anni post-unitari, Benvenuti si schiera con il partito cittadino più moderato dei “Porzi”, contrapposto a quello dei “Giavarini”, collaborando attivamente al loro giornale, “L’Amico del Popolo”, contrapposto al giornale degli avversari, “L’Eco di Crema”. Viene ripetutamente eletto nel consiglio provinciale di Cremona, divenendone assessore e vicepresidente. È sindaco di Ombriano e di Bagnolo. Dal 1871 al 1876 è direttore del giornale “La Gazzetta di Crema”. Nel 1876 compone “Crema nel secolo della Lega Lombarda. Cenni storici”, in occasione del settecentesimo anniversario della battaglia di Legnano. Scrive anche alcune opere in prosa e in versi, oltre a due commedie, delle quali una è rappresentata nel 1867. Ricopre varie cariche istituzionali e culturali locali, anche negli ambiti scolastici, della biblioteca, della conservazione dei monumenti e della società operaia allora esistente. Gli vengono riconosciute le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e del Sovrano Militare Ordine di Malta.

 Nell’ultimo periodo della propria esistenza, Benvenuti compie la sua seconda opera più importante, il “Dizionario Biografico Cremasco”, pubblicato nell’anno della sua scomparsa, il 1888. Muore infatti a Ombriano il 23 aprile di quell’anno. Nel 1891 gli viene dedicato un busto marmoreo, opera dello scultore Bassano Danielli, oggi collocato nei chiostri del Museo di Crema e del Cremasco. I suoi resti mortali sono tumulati nel famedio del cimitero maggiore di Crema.


Nella foto, Pietro Martini e il tavolo del convegno