Dal territorio, 11 aprile 2024

Nella sola Ats Valpadana, che riunisce le province di Cremona e Mantova, a causa di 30 focolai durante il biennio 2021-2022, sono stati abbattuti 3.685.130 capi di bestiame, distrutti oltre 540mila kg di uova e quasi 2 milioni di kg di mangime per un totale di spese connesse pari a oltre 16 milioni di euro.

Anche la provincia di Cremona e il territorio cremasco sono stati al centro del dibattito moderato dall’ex consigliere regionale cremasco Marco Degli Angeli e tenutosi lunedì a palazzo Pirelli, sede del consiglio regionale lombardo, a seguito della proiezione del film ‘Food for profit’ realizzato dalla giornalista d’inchiesta Giulia Innocenzi e dal regista Pablo d’Ambrosi.

Il documentario, che mostra il collegamento tra industria della carne, lobby e potere politico e offre punti di riflessione sul tema degli allevamenti intensivi, sul maltrattamento degli animali e sui pericoli di zoonosi e dello spillover dei virus dagli animali all’uomo.

Dati alla mano, in Lombardia ci sono circa 12.600 allevamenti. Nella sola provincia di Cremona, secondo i dati forniti dall’ente provinciale, ci sono 1.588 allevamenti/aziende zootecniche di cui sono circa 150 quelle soggette ad Aia (aziende a forte rischio inquinamento ndr). Il primato per numero di allevamenti spetta a Castelleone con un totale di 32. Seguono Crema con 23 e Cremona con 20.

Nelle province di Mantova e Cremona si allevano 649.941 bovini, il 42% del fabbisogno regionale nonché il 12% di quello nazionale e se ne macellano 265.657, il 43% del fabbisogno regionale e il 9,5% di quella nazionale. Il latte prodotto è pari a 25l.742.910 unità, il 44% del fabbisogno regionale e il 18% di quello nazionale. Per quanto riguarda i suini allevati, questi sono 2.053.447, ossia il 48% del fabbisogno regionale nonché il 24% di quello nazionale. Passano a 3.540.484 quelli macellati: il 95% del fabbisogno regionale e il 34% di quello nazionale.

Nell’Ats Valpadana ci sono stati 299.636 accertamenti diagnostici e 3333 campionamenti. Negli ultimi anni a causa del covid i e della diffusione della peste suina e dell’aviaria ci sono state pesanti ricadute sulla programmazione e sulle gestione delle attività di controllo e di campionamento.

Come se non bastasse va ricordato che due studi Ispra, uno del 2019 e il secondo del 2020, attestano come gli allevamenti siano i responsabili del 15% delle emissioni di polveri sottili in atmosfera nonché del 94% delle emissioni di ammoniaca, la quale contribuisce a diversi problemi ambientali, tra cui l’acidificazione dei suoli, l’alterazione della biodiversità e l’eutrofizzazione delle acque.

La filiera dello smaltimento del refluo zootecnico è un altro elemento che va tenuto in grande considerazione. La Lombardia, con i suoi 451 impianti è la regione che ospita un terzo di tutti gli impianti italiani di biogas e biometano di derivazione agricola. A livello provinciale, Cremona vanta il numero più elevato con 154 impianti. Segue Brescia con 86. Si posizionano sullo stesso gradino le province di Mantova e Lodi, le quali ne contano invece 59.