Il consiglio comunale di lunedì scorso
Rivolta d’Adda, 27 novembre 2025
(Gianluca Maestri) Con rammarico il circolo del Pd di Rivolta prende atto che nel consiglio comunale di lunedì sera la maggioranza di centrodestra “Ha scelto di non assumere alcuna posizione politica seria né di pronunciare parole chiare sulla vicenda che coinvolge il sindaco di Rivolta d’Adda, Giovanni Sgroi”.
Sgroi, medico agli arresti domiciliari dal maggio scorso perché accusato di violenza sessuale da quattro sue pazienti, comparirà davanti al giudice il prossimo 12 dicembre.
“La capogruppo di maggioranza Nicoletta Milanesi - spiega Daniele Cantarini, segretario del circolo Dem di Rivolta – ha dichiarato che non spetterebbe a loro esprimere giudizi morali. Una risposta che conferma ancora una volta l’incapacità della maggioranza di cogliere la gravità della situazione e la volontà di proseguire come se nulla stesse accadendo. Può anche non spettare alla maggioranza formulare giudizi morali, ma spetta certamente a loro assumere una posizione politica chiara e responsabile”.
Per il Pd non basta che la Milanesi chiami in causa la sospensione da sindaco di Sgroi decretata dal prefetto di Cremona: “Come già detto dalla minoranza in consiglio - prosegue Cantarini – anche noi ribadiamo che l’amministrazione comunale e i consiglieri non hanno alcun coinvolgimento nelle vicende a carico di Giovanni Sgroi. Tuttavia, anche alla luce delle ultime notizie di stampa, che parlano di un tentativo di accordo risarcitorio con le quattro donne che lo hanno denunciato presso la Procura di Milano, riteniamo indispensabile una presa di posizione chiara, pubblica e condivisa da parte dell’intera amministrazione e dell'intero consiglio comunale. A distanza di sei mesi dall’arresto del sindaco, questa presa di posizione non è ancora arrivata. La strada da seguire l’abbiamo indicata da tempo: sciogliere il consiglio comunale e portare la cittadinanza al voto nella primavera del 2026 evitando che questa situazione indecorosa si trascini fino alla scadenza naturale del mandato, prevista nel 2027 o fino a una eventuale sentenza. Rivolta d’Adda ha bisogno di chiudere questa pagina dolorosa, di ricostruire fiducia e di ripartire”.