Crema News - Crema - Dalla fondazione Fiorani 30mila euro La comunicazione della donazione

Crema, 15 novembre 2024

Fondazione Floriani è di nuovo accanto all’unità operativa di cure palliative domiciliari di Asst Crema. E’ stata ufficializzata mercoledì la donazione erogata dall’ente per l’anno 2024. Per Asst erano presenti il direttore generale Alessandro Cominelli, il direttore sociosanitario Carolina Maffezzoni, il direttore delle cure palliative Sergio Defendi. Per la Fondazione Floriani è intervenuto il coordinatore Matteo Crippa.

La somma donata, 30mila euro, ha consentito di implementare l’organico dell’unità operativa, con l’ingresso di un fisioterapista part time in regime libero professionale e di un infermiere. Ringraziamenti sono giunti dal direttore generale Alessandro Cominelli: “La collaborazione con la fondazione Floriani ci rende fieri, ogni anno un po’ di più. Sapere che la qualità delle cure prestate ai nostri assistiti viene attestata da una realtà così importante del welfare italiano è per noi motivo di orgoglio, ma che sprona a fare sempre meglio. Grazie, quindi alla Fondazione Floriani per aver scelto ancora una volta di essere accanto a noi, sostenendo l’implementazione dell’organico e quindi migliorando ulteriormente il servizio offerto a beneficio dei cittadini del nostro territorio”.

Come ha chiarito il coordinatore Crippa: “Quella di Crema è una delle poche strutture da noi sostenute al di fuori del contesto milanese. Tale scelta testimonia come sia stato valutato molto positivamente, tanto dal punto di vista qualitativo, quanto da quello quantitativo, il lavoro svolto dal dottor Defendi e dall’intera équipe da lui diretta. Nel corso del 2023 la struttura è stata in grado di accompagnare i malati nel percorso domiciliare fino all’ultimo istante nell’85 per cento delle prese in carico, con un’intensità assistenziale appropriata. Per quei pochi malati che non hanno concluso il percorso di cura presso il domicilio, nella maggiore parte dei casi è stato comunque possibile un trasferimento presso l’hospice (9 per cento). Questi risultati hanno consentito di limitare il ricorso inappropriato al ricovero ospedaliero per quei malati che individuano nel domicilio e nell’hospice i luoghi desiderati ove trascorrere gli ultimi giorni di vita. La realtà cremasca – ha proseguito Crippa - si caratterizza anche per una buona capacità di prendersi cura di quei malati che, pure non soffrendo di una patologia oncologica, necessitano di cure palliative. La presa in carico di questi malati, anziani, fragili e spesso in condizioni di cronicità avanzate, rappresenta una delle principali sfide tanto a livello nazionale quanto su scala mondiale. In tal senso, i servizi di cure palliative, in sinergia con l’articolata rete sanitaria e socio-sanitaria (ospedali, servizi sociali, Rsa, hospice, ecc.), possono svolgere un ruolo cruciale”.