
Pandino, 01 marzo 2019
Ha portato nell’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Crema una ventata di umanità e ora che è prossimo alla pensione vuole consegnare a quel reparto un’eredità che potrebbe rappresentare una «mezza rivoluzione della medicina». Lo racconta con la solita umiltà che lo contraddistingue, Emilio Canidio, primario della pediatria del Maggiore, durante la conviviale del Rotary Club Pandino Visconteo presso il Ristorante Villa Toscanini a Ripalta Guerina.
Accolto con entusiasmo dalla presidente Rosanna Ferrari e da tutti i soci, ha poi proseguito: «All’inizio della carriera ero definito il maggior esperto di codifiche, ma ora che sono giunto alla conclusione del mio percorso professionale ho capito che la medicina necessita di un radicale cambiamento, soprattutto sotto il profilo della comunicazione. I codici che caratterizzano il linguaggio medico stanno diventando sempre più complicati e questo favorisce, nel tentativo di tradurli, la perdita di numerose informazioni. È necessario, dunque, passare da una comunicazione in codice ad una comunicazione naturale, propria della medicina, che semplifichi anche il rapporto con i pazienti».
Canidio punta in alto. E, per farlo, ha già attivato uno studio in collaborazione con alcuni validi studenti universitari. Alcuni di quei pochi che sono rimasti. «Di certo il fenomeno della fuga di cervelli non aiuta il nostro Paese. In Italia, ormai, la meritocrazia latita e questo invoglia le persone più valide a cercare fortuna oltre confine». E, quelle poche che restano, spesso desistono dall’intraprendere la carriera ospedaliera, per il cumulo di responsabilità che comporta, cui non corrisponde un’adeguata remunerazione. «Lavorare in ospedale non è cosa semplice: ci sono turni massacranti ed una miriade di impegni diversi cui far fronte. La vita in corsia non è per tutti, ma solo per chi è animato da una grande passione per questo lavoro». O forse per chi, nonostante l’attuale situazione, ha ancora il coraggio di concepire il lavoro di medico come una missione. «Oggi purtroppo è venuta meno la considerazione dell’alto valore sociale delle professioni sanitarie. Non ho mai voluto essere il Primario che resta seduto dietro ad una scrivania ad impartire ordini. Ho sempre preferito valorizzare le forze a disposizione, veder crescere i medici in corsia e dare loro una direzione etica». Quella di mettersi sempre nei panni dell’altro. «Entrare in ospedale per i bambini è un grosso trauma. Il nostro impegno, dunque, non deve essere solo quello di curare la loro malattia, ma anche quello di rendere il periodo di degenza meno drastico, facendoli sorridere». Anche attraverso dei semplici doni. «Ringrazio di cuore il Rotaract Terre Cremasche che, ogni anno, attraverso l’iniziativa “Un regalo per sorridere” ci aiuta con numerosi doni a strappare un sorriso ai piccoli pazienti. E grazie, in generale, a tutti i Rotary Club per i loro preziosi interventi nei più disparati ambiti. La vostra attività è davvero preziosa» ha concluso, ringraziando tutti i presenti.
I soci con soddisfazione si sono dati appuntamento a giovedì 21 marzo presso il Fondaco Dei Mercanti, dove, insieme ai membri degli altri Rotary Club locali e a quelli del Panathlon e Panathlon Junior, assisteranno alla relazione di Andrea Palma, test driver di Pagani Automobili e di Pietro Perolini, Campione italiano della classe Super GT Cup del Campionato Italiano Gran Turismo 2018.
Nella foto, Emilio Canidio con la presidente Rosanna Ferrari