Crema News - Simonetta tra oro e platino

Bagnolo 11 marzo 2023

(Valentina Ricciuti) Anche questa volta il cremasco Davide Simonetta ha fatto centro! In radio tutti e tre i brani presentati a Sanremo sono in top ten (“Due Vite” Marco Mengoni, disco di platino al terzo posto, “Tango” Tananai, disco d’oro al settimo e “Made in Italy” Rosa Chemical, disco d’oro al nono), oltre al singolo “Bellissima” cantato da Annalisa che rimane ancora molto alto in classifica (21esimo) ed ha ottenuto il doppio platino. 

“Sono felice perché i pezzi stanno andando molto bene, sia su Spotify che I tunes, ed altre piattaforme. - racconta Davide - Ma non mi fermo, sono sempre a lavoro. Ci stiamo concentrando principalmente sui brani estivi e siamo ogni giorno in studio anche per comporre il nuovo disco di Annalisa: sarà un lavoro lungo e sarà un grande disco!” 

La produzione è per te una forma più profonda del comporre o è una cosa a sé stante? 

“Comporre e produrre sono due cose fondamentalmente diverse. Quello che è importante è il lavoro in team: da soli non si riesce a fare delle grandi hit”.

Se non esiste una vera e propria formula del successo, esiste una formula dell’insuccesso?

“Non per sminuire il mio lavoro ma lo faccio davvero da tanti anni e, con l’esperienza acquisita, è comunque difficile che da una sessione del nostro team possa uscire un brano brutto. Ci sono però delle regole fondamentali per evitare un insuccesso: bisogna stare al passo con i tempi. C’è chi si chiude nella formula “David Bowie è più bravo”… Certo che è più bravo! Ma occorre ascoltare sempre anche ciò che è nuovo ed essere sempre aperti per evitare un insuccesso. La musica è sempre in movimento, non si ferma mai. Io non potrei mai rimanere fermo a quello che realizzavo anche soltanto tre anni fa”. 

Copiare, imitare e vedere l’effetto che fa è legittimo? 

“Prendere spunto è legittimo, è un’arte. Se un cliente mi chiede di comporre un pezzo trap, devo essere in grado di farlo, anche meglio di un trapper! Occorre ascoltare (con la trap l’ho fatto per oltre un anno) e metabolizzare tutta la musica, anche quella che non è propriamente nelle nostre corde”.

E, per curiosità, ti piace la trap? 

“Sì, mi piace. La trap è un’evoluzione dell’hip pop che adoro sin da piccolo. Le influenze di entrambe sono ancora presenti nella musica di oggi”. 

Cos’è l’originalità nel pop? 

“È determinata da vari fattori tra cui la voce del cantante, la produzione ed il tipo di scrittura. È un mix di questi diversi fattori. Se studi gli autori che lavorano in Italia, relativamente pochi, riesci a riconoscere le varie peculiarità di ognuno, come una sorta di firma musicale. C’è chi è più attento alla forma, al fatto che quella canzone sia cool e chi invece, come me, trova fondamentale che anche un nonno possa cantatare i miei ritornelli”.

C’è una scuola che si può frequentare per diventare abili come te? 

“L’unico consiglio che mi sento di dare sempre è quello di lavorare il doppio degli altri: soltanto dando il 100% evitando di perdere tempo e dedicandosi quasi totalmente a quella che io vedo come una missione, si può fare la differenza. Faccio un paragone calcistico: Gennaro Gattuso a 15 anni era in ritiro con una squadra e non tutte le sere in discoteca… a 15 anni io studiavo chitarra ed ero entrato in una modalità “suora di clausura”. Ho studiato tantissimo”.

Nella fase di progettazione è meglio lavorare in ufficio, in studio o in giro? 

“Adoro lavorare nel mio studio a Bagnolo, soprattutto quando fuori piove ma bisogna sempre tenere le antenne dritte, in ogni luogo! In questo momento sono nella sala di aspetto dell’aeroporto e non posso fare a meno di osservare, prendere appunti e scrivermi delle note. Sarà materiale per le nuove canzoni”. 

Non ci resta che aspettare che Davide disegni la sua (e la nostra) estate. Se abbiamo capito bene la sua filosofia, come affermava George Harrison, “alcune delle migliori canzoni che conosco sono quelle che non ho scritto ancora”.


Nella foto, Davide Simonetta