Crema, 24 agosto 2024 

(Sara Barbieri) Trentun giorni in cammino.

Una famiglia di Ombriano è ritornata ieri dalle vacanze, come tanti in questi giorni. Ma la loro non è stata una vacanza come tutte le altre perché l'hanno trascorsa camminando.

Hanno infatti percorso il Cammino di Santiago di Compostela, in Spagna.

A raccontare l'avventura sono Claudio e Alberto Bulgari, papà e figlio, che hanno compiuto il cammino per intero. Negli ultimi 150 km sono stati raggiunti anche dalla figlia Matilde e poi dalla mamma Marianna.

Quanti giorni è durato il cammino e quanti km avete percorso?

“Abbiamo camminato 31 giorni effettivi: 31 tappe per un totale di 800 km - ha raccontato Claudio Bulgari. - Ogni giorno abbiamo percorso circa 25 km, in alcune tappe anche 36”. 

Quali sono le emozioni legate a quest’esperienza?

“Sicuramente la varietà dei paesaggi che ci siamo trovati di fronte: cambiavano di zona in zona, dal deserto al verde dei Pirenei fino alla montagna - continua Claudio. 

Poi, ci ha colpito molto la gentilezza delle persone che abbiamo incontrato. In tanti ci auguravano un buon cammino o ci offrivano qualcosa da mangiare. Un aneddoto: in mezzo al nulla c’era un frigorifero, attaccato a una casa, colmo di bevande, frutta e ghiaccioli per i viandanti! Abbiamo incontrato tanti camminatori di tutte le nazionalità, tra cui coreani, francesi, spagnoli e tanti italiani, uno era di Lodi. Tra pellegrini si parla, ci si aiuta, ci si incontra, poi non ci si vede magari per un po’ di giorni e, alla fine, ci si rincontra nuovamente”. 

Come era scandita la giornata? 

“Sveglia prestissimo, alle 5/5.30, colazione e inizio del cammino. Piccola pausa alle 11. In totale ofgni giorni si cammina in media per 6-7 ore. Di notte abbiamo dormito negli ostelli, nei quali c’era sempre posto”. 

Quali sono state le difficoltà?

“Non è stata una passeggiata. C'era molto caldo (anche 39 gradi) e camminare con uno zaino di 9 kg in spalla non è semplice. Ci sono tanti campi di grano e di girasoli da attraversare e, in alcuni tratti, sembra di essere davvero nel nulla. La maggior parte del percorso poi non è in pianura, ma tra colline, salite e discese. In tanti infatti hanno abbandonato, optando per pullman e treno per terminare il percorso”. 

Cosa vi è rimasto di quest’esperienza?

“La consapevolezza che, se veramente vuoi fare qualcosa, puoi farlo. Prima di partire, nonostante mi fossi preparato da circa un anno, nutrivo dei dubbi: ce la farò, non ce la farò? Poi, quando sei lì, cambia tutto. Ogni mattina ti alzi con uno spirito nuovo e un obiettivo per la fine della giornata: sai che ci devi arrivare per forza, anche se è dura, fa caldo e fanno male i piedi. E, alla fine, quando siamo arrivati alla cattedrale di Santiago, è stata davvero una bella soddisfazione, dimenticando tutta la fatica”.