Crema, 24 giugno 2025

(Annalisa Andreini) “Una volta dovevo comprare un reggiseno, ma il negozio era, per me che giro in sedia a rotelle, inaccessibile. E la commessa me lo ha portato fuori. Peccato che dovevo provarlo…”

Lo racconta, divertita, Cristina Piacentini, presidente di Zero barriere e paladina dei diritti dei disabili. E con lei siamo andati a bere un caffè in città.

Quasi una mission impossible.

"Andiamo a bere un caffè?".

"Sì certo, ma dove? ".

Dove, già, perché a Crema si possono contare davvero sulla punta delle dita i bar (e i ristoranti) dove i disabili possano entrare in modo autonomo

“Non è possibile una cosa del genere” dichiara Cristina Piacentini, che in questi giorni è tornata a farsi sentire sul problema dell’inclusività a Crema, perché ogni tanto è bene dare un giro di vite e sottolineare i principali ostacoli che un disabile si trova sul proprio cammino.

L’elenco è lungo nel pubblico e nel privato: marciapiedi inaccessibili, assenza di scivoli agli incroci, ingressi dei negozi con scalini, percorsi pubblici che sembrano a ostacoli, location pubbliche con eventi inaccessibili. 

Alcuni negozi in via Mazzini, via XX Settembre e in via Cavour si sono muniti di pedana mobile accessibile su richiesta e sono da ammirare, anche se c’è ancora da aggiustare il colpo: la pedana e si può richiedere suonando un campanello, che però a volte è all’interno…

“Una commessa mi ha suggerito di fare un segno con la mano, da fuori, in modo tale che poi possa essere posizionata la pedana”. 

E un caffè in centro Crema?

"Qualche posto c’è ma si entra con una gran fatica. Bisogna percorrere quasi tutta Crema fino ad arrivare a Santa Maria (ascensore che bypassa la chiusura del passaggio pedonale del viale gentilmente messo a disposizione dalle ferrovie). Qui il locale La Casa del Pellegrino ha fatto sì che l’inclusivitá sia la normalità: pedana all’ingresso principale (fissa), bar e bagni accessibili alle persone con disabilità". 

Come superare il problema, quindi?

“Crema è una bellissima città storica e piena di turisti e quindi a maggior ragione è necessaria una notevole attenzione proponendo soluzioni più pratiche per tutti, non solo per i disabili, ma anche per chi ha una difficoltà temporanea, per chi è anziano o per chi deve spingere un passeggino. Si deve lavorare per rendere accessibile il tratto da via Mazzini verso il Centro culturale Sant’Agostino, sistemare il marciapiede per raggiungere il teatro San Domenico e installare una pedana sollevatrice per rendere accessibile il mercato coperto”. 

E per il settore privato? 

“Qui c’è ancora molto da fare, anche perché le nuove attività continuano a non essere accessibili ai disabili. Esiste una legge che però non viene presa in considerazione”. 

Cosa fare?

“Un’idea da proporre all’amministrazione potrebbe essere quella di incentivare le nuove attività e spronare quelle già presenti per poter inserire almeno una pedana mobile. Potrebbe inoltre essere fatto un elenco, visibile sul sito del comune e della Pro loco, con le attività che hanno puntato sull’accessibilità. Sapete che esiste un elenco dei locali dove gli animali possono entrare, ma non esiste invece un elenco dove si permette l'accesso ai disabili? Potrebbe quindi essere un altro passo importante verso l’inclusività”.