Dal territorio, 23 gennaio 2025
(Annalisa Andreini)
Questa è la notte magica dell’acqua di San Giovanni: prosperità, fortuna e amore in una semplice pozione magica.
Di cosa si tratta?
Di un rito propiziatorio che deriva dal mondo contadino, in cui spesso si univano magia e religione.
Dopo il tramonto di oggi, 23 giugno, si deve raccogliere in un recipiente di vetro o di rame o anche una brocca (non di plastica) un misto di erbe e fiori, preferibilmente spontanei.
Si aggiunge dell’acqua e si lascia per tutta la notte, tra il 23 e il 24 giugno, all’aperto in modo da assorbire la rugiada notturna: sul davanzale, sul terrazzo o semplicemente in giardino.
Quali erbe scegliere?
Rosmarino, salvia, papaveri, sambuco, artemisia, margherite, rose, malva, lavanda, trifoglio, ortiche, ginestra, menta, timo e tante altre del territorio. Per i ricercatori più attenti anche l’iperico, conosciuta proprio come erba di San Giovanni.
Che magia accadrà durante questa notte?
San Giovanni e la rugiada renderanno l’acqua carica di energia positiva e fortuna.
Così, al mattino, si seguirà la tradizione, che racconta di lavare con quest’acqua magica dalle proprietà benefiche, curative e salutari, occhi, viso e corpo.
È un’usanza tipica della Calabria e della Toscana ma ormai è nota anche dalle nostre parti.
L’acqua di San Giovanni non si può conservare.
Se dovesse avanzare deve essere utilizzata entro la giornata del 24 giugno o regalata ad amici e parenti.