Crema, 10 marzo 2025
(Annalisa Andreini) Quarant’anni dietro il bancone.
È la storia e il futuro di Alessandro Lucchini, barman e bartender professionista, con un curriculum di tutto rispetto.
Gestisce un locale in centro Crema, in via Santa Chiara 48, il Lab Cove Cocktail and Dreams: un cocktails e tapas bar.
Una storia alle spalle iniziata a 15 anni, come barista, vista la sua passione per questo lavoro scaturita dalla visione del film di Tom Cruise Cocktails & Dreams.
Dopo il corso di barman alla fine degli Anni Ottanta percorre la classica gavetta tra vari locali di Crema e cremasco e famose discoteche del territorio.
Da lì è iniziata una parabola ascendente, frutto di uno studio meticoloso, una ricerca e una sperimentazione continui tra villaggi turistici, resort e alberghi di livello italiani e stranieri coniugata anche all’insegnamento.
È stato nominato più volte tra le pagine di alcune riviste di settore e non, come l’Espresso e Vanity Fair, insieme alle fotografie delle sue creazioni.
Da cinque mesi ha coronato il suo sogno nel cassetto: aprire un locale tutto suo.
Qui può esprimere professionalità e creatività non solo al bancone, ma anche in cucina tanto da meritare il titolo di barmanchef.
La mixology è la sua ragione di vita, quasi una religione, che si respira palesemente nell’aria, ma qual è il suo cocktail preferito?
“Il Nut Negroni in tre consistenze - risponde Alessandro Lucchini - composto da cocktail doppio, gelatina e spuma. Un drink intrigante, presentato a piramide, che si scompone in base alle diverse consistenze. Tre cocktail in uno”.
Un cocktail un po’ sui generis?
“La principessa di Shangai: hatsumago densho infuso all’orzo amaro, acqua alla nata de coco, Vermouth dolce, Bitter all’arancia, vaniglia e cocco disidratato”.
Cosa propone accanto ai suoi cocktail?
“Un accompagnamento con un tagliere misto oppure un ricco menu con diverse tipologie di stuzzichini, accuratamente preparate con ingredienti di qualità, a scelta tra un ampio ventaglio( polpette, bruschettine, nachos ma anche pizza e assaggio di primi piatti). È il cliente che sceglie e costruisce il proprio aperitivo”.
Un percorso di gusti, gesti e tecniche dal tradizionale al moderno, dall’inedito al sorprendente e una linea low alcol( i cosiddetti cocktail “salvapatente”, equivalenti ad un bicchiere di vino).
Anche tra gli Spritz proposti alcuni sono disponibili anche analcolici, come quelli alla rosa e alle fragole.
E per il futuro?
“Sto lavorando a un cocktail dedicato al film Call me by your name, molto apprezzato dai turisti, che lancerò presto”.
Non solo aperitivi però ma anche una pausa pranzo diversa dal solito e ben curata.
Parola d’ordine: positività e accoglienza.