Crema, 15 agosto 2024

Un colpo fatale mentre era per strada e poi la morte.

Se ne è andato così, sabato scorso, Edoardo Erfini, 33 anni, giovane artista cremasco da qualche tempo trasferitosi a Milano per lavoro, autore di una mostra molto apprezzata lo scorso giugno alla Pro loco, prima sua esposizione nella città che gli ha dato i natali. Il malore l'ha raggiunto mentre stava rientrando a Crema. Portato in ospedale, il giovane artista non ce l'ha fatta. Il magistrato ha ordinato l'autopsia che sarà eseguita a Cremona venerdì per stabilire le cause del decesso. Probabilmente la salma sarà restituita alla famiglia per i funerali domani o sabato. Prima delle esequie sarà possibile dare un ultimo saluto al giovane Edoardo alla sala del commiato San Paolo - La Cremasca di via Capergnanica 3b.

Liceo artistico alle spalle, tanta sperimentazione, molti viaggi soprattutto in Africa e in Asia (continente del quale amava la cultura), dipingeva quadri a olio e talvolta misto acrilico, su tela o tavola.

Edoardo Erfini produceva opere evocative sia di soggetti culturalmente lontani, come i bellissimi volti orientali, sia di soggetti africani, sempre però dal tratto perfetto, che ricorda la pittura antica, così come le importanti cornici che abbracciano, come fossero un abito, i suoi lavori.

“Amo Leonardo da Vinci da sempre, anche nei suoi bozzetti e ho attinto dalla sua luce, dai suoi colori, ma non disdegno nemmeno artisti orientali che mi insegnano il tratto leggero della loro tradizione”, amava dire, parlando della sua arte nella mostra che aveva allestito alla Pro loco solo nello scorso giugno.

"Io dipingo da sempre, ma solo da quest’anno ho deciso di trasformare questa mia passione in qualche cosa di più professionale. Nel tempo ho sperimentato diverse tecniche di pittura, ma da qualche anno dipingo solo a olio su tela o tavole lignee. La mostra a Crema, oltre il piacere di presentare i miei lavori per la prima volta nella mia città, sarà utile per verificare se le emozioni che voglio trasferire nei dipinti verranno percepite da chi li osserva con attenzione. La poetessa cremasca Linus Casalini Maestri, a tal proposito, ammirando le mie tele mi disse: 'Edoardo, quando li guardo io sento la voce dei tuoi quadri'", aveva detto l'artista.