Crema, 20 febbraio 2024
(MDA) 54, 64, 90 , 96, 113, 121. No, non stiamo dando i numeri, ma stiamo riportando i valori espressi in microgrammi per metro cubo degli inquinanti PM10 presenti nell’aria di Crema negli ultimi sei giorni.
Valori, inutile ricordarlo, ben oltre il limite consentito dalla legge che fissa l’asticella a 50 µg/m³.
Da inizio anno, secondo i dati Arpa, l’agenzia regionale preposta ai controlli, sono già stati 27 su 51 i giorni fuorilegge. In pratica un giorno su due i cittadini cremaschi sono stati costretti a respirare aria considerata velenosa e non salutare per tutti, ma in particolare per i soggetti più fragili, ovvero anziani, bambini e malati cronici. Per la cronaca, per non subire infrazioni dall’Europa e soprattutto per la nostra salute, sono 35 gli sforamenti annui consentiti. Per l’istituto superiore di sanità, infatti , l'esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 e PM2,5 è associata all'aumento di disturbi respiratori come l’asma, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica insieme ad effetti sul sistema cardiovascolare.
Quest'anno abbiamo passato il valore di 100 mmg/mc già due volte. L'ultima volta che era capitato di superare la soglia di 100 è stato il 26 febbraio 2021 (103) e poi bisogna tornare al 2017, quando oltre quota 100 si andò, nell'0arco dell'anno, ben otto volte, con un massimo di 160 mmg/mc.
Le cose non vanno meglio in provincia, dove a Soresina sono stati raggiunti i 111 µg/m³ e la media del nostro territorio si è attestata sui 100 µg/m³.
La centralina di Crema non misura un altro inquinante ancor più pericoloso come il Pm2.5, ma i dati di Cremona in questi giorni ci svelano picchi di concentrazione anche nove volte superiori al valore indicato dall’OMS.
Nella nostra città, secondo l’indice internazionale della qualità dell’aria (AQI US ) del 19 febbraio, si respira un’aria peggiore di quella di metropoli come Mumbai in India e Wuhan in Cina.
Gli osservati speciali per la situazione cronica nella nostra pianura padana sono il riscaldamento domestico, le autovetture, gli allevamenti intensivi e le coltivazioni agricole.
Cremona da domani , come disposto dalla Regione, farà partire le misure temporanee di primo livello (arancione) per il contrasto all'inquinamento atmosferico, che comprendono per esempio anche lo stop per gli autoveicoli omologati Euro 0 e 1 (gasolio, benzina, alimentati a gas) e omologati Euro 2, 3 e 4 diesel, con divieto di circolazione dalle 7,30 alle 19,30.
L’attivazione delle misure di primo livello è stata decisa anche per Bergamo, Brescia, Como, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia.
L’amministrazione di Crema, invece, come tradizione non farà nulla e si affiderà a qualche colonnina elettrica, ad una ventina di biciclette in condivisione e alla danza della pioggia.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria, direbbe Gaber.