Rivolta d’Adda, 04 giugno 2025
(Gianluca Maestri) La banda musicale cittadina Sant’Alberto, 150 anni e non sentirli, è il Rivoltano dell’anno 2025, riconoscimento assegnato dalla Pro Loco ad una persona, un ente o un’associazione di Rivolta che si sia particolarmente distinto nel proprio settore di attività oppure abbia portato in alto il nome del paese.
Il premio, che materialmente consiste in un piatto in ceramica stilizzata con sopra dipinto uno scorcio del borgo nel quale si vedono la basilica e la torre campanaria sullo sfondo, è stato consegnato dal presidente della Pro Loco Giuseppe Strepparola e dalle sua vice Raffaella Debernardi lunedì sera al vicepresidente della banda Stefano Airoldi, nell’intervallo del concerto presentato da Marina Calvi che la Sant’Alberto diretta dal maestro Giuseppe Pratticò ha tenuto nel cortile di palazzo Celesia.
Alla presenza del pubblico, delle autorità civili e religiose, dei vertici della Bcc di Caravaggio, Adda e Cremasco e del presidente regionale dell’Anbima (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicale Autonome) Pierpaolo Arlati, Strepparola ha letto la motivazione del premio: “La nostra banda compie 150 anni. Da quel lontano 1875 un numero infinito di ragazze e ragazzi di Rivolta d’Adda e dei paesi limitrofi hanno fatto la storia della nostra banda cittadina esibendosi e ricevendo riconoscimenti in diverse località d’Italia. Il premio che le consegniamo stasera è il riconoscimento per aver diffuso la cultura musicale nel nostro territorio, diventando lei stessa patrimonio di cultura da salvaguardare per il bene di tutti. Un patrimonio che guarda al futuro come è per tutte le associazioni di volontariato sulle quale si fonda la convivenza civile di ogni comunità e che rappresentano un elemento insostituibile per lo sviluppo e il sostegno delle attività sociali di paesi e città”.
La banda tornerà ad esibirsi in concerto il prossimo 13 luglio e lo farà a Rhêmes Notre Dame, la località valdostana da decenni sede delle vacanze estive organizzate dall’oratorio di Rivolta d’Adda.
