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Pianengo, 18 agosto 2023
(Valentina Ricciuti) Nessuna deroga da parte della Soprintendenza.
I tetti del centro storico di Pianengo, martoriati dalla grandinata di luglio, dovranno essere rifatti solo con coppi o tegole. Stessa sorte anche per le cascine e le costruzioni che rientrano nella zona di competenza del parco del Serio. Questo il senso della risposta arrivata al sindaco Roberto Barbaglio, che negli scorsi giorni aveva fatto sua la richiesta di molti cittadini di una modifica dei regolamenti paesaggistici e un rilassamento delle regole in considerazione della eccezionalità dell'evento climatico.
Dichiara il primo cittadino: "I nostri uffici hanno prontamente chiesto un parere agli organi superiori delegati per capire se fosse possibile avere delle deroghe per venire incontro alle difficoltà della cittadinanza. Abbiamo illustrato la situazione venutasi a creare dopo gli eventi metereologici del luglio scorso, sulla scorta delle numerose segnalazioni giunte personalmente e al protocollo comunale. Il funzionario di zona della Soprintendenza, pur nella straordinarietà dell'evento, ha rimarcato la necessità di garantire anche la tutela del paesaggio, al fine di evitare la diffusione di materiali non consoni al contesto. Ovviamente ci dobbiamo adeguare a quanto stabilito, e va ribadito che costituisce dunque elemento di vulnerabilità, la sostituzione del manto tradizionale in coppi con materiali apparentemente simili ma che determinano un’immagine sostanzialmente differente".
Un suggerimento giunto dagli uffici ministeriali è dunque quello di adottare una soluzione “intermedia” vale a dire la possibilità immediata di installazione di una lastra “sottocoppo” in fibrocemento ecologico, color rosso coppo, sopra la quale, con i dovuti tempi, riposizionare coppi (o tegole).
I singoli proprietari che hanno comunque in animo di proporre un cambio materico dovranno quindi attivare le richieste di autorizzazione paesaggistica, sulle quali, valutando i casi specifici, la Soprintendenza si esprimerà nel merito. Ricordando che il parere della Soprintendenza è obbligatorio e vincolante.
Queste le motivazioni della soprintendenza: "Per quanto attiene nella fattispecie il manto di copertura in cotto, esso è un tipo di manto costituito da elementi semplici provenienti dalla lavorazione in fornace, con forme e posa atti a consentire il deflusso delle acque meteoriche. È il materiale più in uso nella nostra pianura. Il tetto lombardo è tipicamente quello realizzato in coppi cosiddetti “a canale” sebbene più recentemente si siano utilizzate anche tegole marsigliesi. L'importanza che riveste la copertura è dettata dal fatto che, insieme alle finiture esterne delle murature (intonaci, mattoni, etc...), costituisce uno dei principali elementi di connotazione materica dell'edificato. Il cotto, attraverso la sua qualità cromatica e la tessitura differente in relazione al tipo di tegola, è un materiale di rilevante attenzione ambientale. Particolare evidenza assume in quei sistemi aggregati (centri storici o nuclei di antica formazione) la cui percezione dall'alto è possibile con ormai relativa semplicità".