Crema News - No al tempio crematorio, il comitato

Rivolta d’Adda, 31 gennaio 2022

Una raccolta di firme contro l'ipotesi (perché quella è adesso) di costruzione di un forno crematorio in paese. È nei programmi del neonato comitato "No forno crematorio a Rivolta d'Adda", presieduto da Alessandro Maglioccola, uno dei sei firmatari dello statuto protocollato in Comune giovedì scorso. Secondo loro i costi sociali dell'impianto supererebbero i benefici economici derivanti dal suo insediamento. I motivo del no sono elencati dal comitato in un volantino, appena predisposto e pubblicato sulla sua pagina Facebook: l'eccessiva vicinanza del forno al centro abitato (verrebbe costruito vicino al cimitero), un piano regionale di ampliamento di queste strutture già approvato (che non ne prevede una nel borgo rivierasco), una mancata valutazione sullo stato dell'aria a Rivolta così come dell'effetto-cumulo sulle emissioni prodotte da aziende del territorio e centrali termoelettriche situate nel Lodigiano e a Cassano d'Adda e anche dagli impianti di biogas presenti sul suolo comunale e la presenza in Lombardia di dodici forni crematori di cui la metà vicini a Rivolta. Del forno crematorio si parlerà stasera alle 19 in consiglio comunale per via di un'interrogazione presentata dalla minoranza.


Nella foto, Alessandro Maglioccola, del comitato contro il forno crematorio