
Capralba, 18 gennaio 2024
(Gianluca Maestri) Capralba e Caravaggio ricorderanno giovedì prossimo Giuseppina Alessandra Pirri, Ida Maddalena Milanesi e Pierangela Tadini, le tre vittime dell’incidente ferroviario di Pioltello del 25 gennaio di sei anni fa, quando un treno-pendolari regionale proveniente da Cremona e diretto a Milano-Porta Garibaldi, poco prima delle 7 deragliò a causa della rottura di un pezzo di rotaia causata, secondo le indagini, dalla cattiva manutenzione e da una mancata sostituzione di un giunto usurato.
Alle 6,15 -spiega il sindaco di Capralba Damiano Cattaneo- ci ritroveremo con il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini alla stazione ferroviaria di Capralba dove poseremo dei fiori a ricordo delle tre vittime del disastro di Pioltello. Faremo la stessa cosa in stazione a Caravaggio, che raggiungeremo prendendo il treno delle 6,29 a Capralba. Sono semplici gesti per esprimere ai famigliari il nostro immutato cordoglio e a quanti viaggiavano su quel treno la nostra solidarietà”.
Alle 8.30, nella chiesa caravaggina dell’ex Conventino in via Griala sarà celebrata una messa in suffragio delle vittime. Al termine, commemorazione pubblica in largo Cavenaghi, davanti al memoriale che ricorda Ida, Pierangela e Giuseppina.
“A distanza di sei anni -continua Cattaneo- continuiamo a chiedere che sia fatta piena luce sulle responsabilità di quanto accaduto e rinnoviamo con fermezza la richiesta che sia sempre garantita la sicurezza dei viaggiatori”.
Giuseppina Alessandra Pirri, classe 1979, originaria di Cernusco sul Naviglio, abitava con i genitori e la sorella a Capralba. Come ogni giorno feriale quella mattina aveva preso il treno dal suo paese per recarsi al lavoro in una ditta di recupero crediti di Sesto San Giovanni, dove faceva l’impiegata. Dopo la sua morte la famiglia ha lasciato la villetta di Capralba per trasferirsi in un altro comune. Ida Maddalena Milanesi, 61 anni, di Caravaggio, era un dirigente medico dello staff di radioterapia all’istituto neurologico Besta di Milano che nel tempo libero dava una mano nel ristorante di famiglia, situato presso il santuario di Santa Maria del Fonte. Anche Pierangela Tadini, 51 anni, era originaria di Caravaggio anche se viveva da anni a Vanzago (Milano). Su quel treno maledetto viaggiava assieme alla figlia, che si è salvata.