Bolzone, 02 novembre 2025
(Annalisa Andreini) Altra chiocciola meritata dalla trattoria Via Vai capitanata dall’eclettico chef Stefano Fagioli nella guida Osteria d'Italia 2026 di Slow food.
Negli scorsi giorni Fagioli e il suo giovane staff sono stati nuovamente segnalati, come l’anno scorso, dalla prestigiosa guida che premia le osterie con diverse caratteristiche: qualità della cucina, passione, accoglienza e, soprattutto, un forte legame con il territorio e valorizzazione dei prodotti locali.
Un rapporto stretto con la tradizione, che si tocca con mano in alcuni piatti presenti da sempre in menù (come i tortelli cremaschi, il pipèto, la lingua salmistrata con salsa verde, la terrina d’anatra affumicata, il patè di fegato d’oca) ma che riescono ad arricchirsi sempre di un pizzico di creatività e tocco personale.
Una sorta di modernità della tradizione.
Tutto il gusto della cucina cremasca e un’accurata selezione degli ingredienti secondo il ritmo delle stagioni che cambia ogni settimana.
Tra i must di questa stagione autunnale appena iniziata, in mezzo a funghi e tartufo, troviamo scaloppa di foie gras, Crema di riso allo zafferano e porcini trifolati, midollo gratinato nel suo osso con funghi porcini, risotto alla parmigiana con tartufo bianco, costine di maiale in umido con funghi e polenta di storo.
Frequenti anche le serate con il produttore di vini( qui la cantina è davvero notevole) e con Slow food, che consentono agli ospiti di avvicinarsi a piccole realtà di nicchia.
L’ultima di ottobre è stata una degustazione guidata dedicata ai formaggi dei presidi Slow food.
Uno dei valori aggiunti del Via Vai è proprio la sua capacità di essere rimasto, negli anni, una trattoria con tutti i suoi tratti peculiari, la sua atmosfera calda e una filosofia culinaria semplice e non invadente.
L’idea di una trattoria che invece a Crema manca.