Crema News - Al Fai si ricorda Maria Verga Bandirali

Crema, 11 maggio 2022

Studiosa instancabile e rigorosa in vari e differenziati campi della ricerca storica, documentale, artistica, archeologica, demologica, territoriale, appuntata soprattutto sul territorio cremasco, Maria Verga Bandirali, nella sua lunga e produttiva attività, ha contribuito in modo determinante e originale alla conoscenza e alla rivalutazione di innumerevoli aspetti, circostanze, patrimoni materiali e immateriali che fanno del Cremasco un'area geografica e storica con suoi caratteri specifici. La sua costante partecipazione attiva alla vita culturale locale le ha consentito, con speciale lungimiranza, di dare inizio e forma, tra le altre cose, anche al Museo della civiltà contadina di Offanengo. Un luogo fisico, ora ospitato in una spaziosa cascina posta al margine meridionale dell'abitato storico, in cui raccogliere e conservare la memoria materiale di una comunità di ambiente prettamente rurale, in cui tuttavia continua a riflettersi e a concretizzarsi la sapienza di un mondo passato che ancora può trasmettere alla nuove generazioni consapevolezze di vita e valori sociali troppo spesso trascurati, se non disdegnati, ma che rimangono alla base della convivenza di ogni popolo civile. Ed è questo il messaggio in cui Maria Verga Bandirali ha sempre creduto e che ha sempre voluto tramandare ai suoi allievi, ai suoi amici, alla comunità intera, con slancio e dedizione.

A ricordarla tocca a Paola Venturelli, storica dell’arte, insegnante di Storia dell’Oreficeria all’università di Verona. Principali argomenti dei suoi studi sono il collezionismo, la storia del costume e delle arti applicate, Leonardo da Vinci e le arti preziose. Ha pubblicato volumi monografici, saggi e articoli per atti di Convegno internazionali, in volumi miscellanei e in riviste specializzate, facendo parte del Comitato Scientifico di importanti esposizioni sia in Italia che all’estero. Ha organizzato e curato mostre, allestendo e studiando raccolte presso diversi Musei, in Italia e all’estero. È Responsabile Scientifico della Fondazione Gianmaria Buccellati.

Argomento del suo intervento sarà la figura della Professoressa Maria Verga Bandirali, recentemente scomparsa, quale storica dell’arte, il metodo e gli argomenti sviluppati nella sua lunga e proficua carriera di studiosa.

Quella di Maria Verga Bandirali, come lei stessa usava firmarsi in calce ai suoi numerosi saggi, volumi, articoli o interventi di vario genere, è stata e rimarrà una figura di primissimo rilievo nella storia culturale del Cremasco, soprattutto, ma pure in altre zone del territorio lombardo di qualche particolare interesse di carattere storico, artistico, archeologico o documentale.

Laureatasi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1946 con una tesi su Agostino de Fondulis da Crema ‒ plasticatore e architetto rinascimentale attivo in molte località lombarde, con speciale riguardo per Milano, ma anche Piacenza ‒ si dedicò ben presto all’insegnamento, coltivando nel contempo i suoi interessi per la produzione artistica del Rinascimento in ambito lombardo, con studi e pubblicazioni di carattere regionale o nazionale, tra cui va ricordata la voce dedicata ad Agostino de Fondulis del Dizionario Biografico degli Italiani dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Durante le sua lunga carriera di insegnante e poi di preside, esercitata con continuità soprattutto presso le Scuole medie di Offanengo, dove si era definitivamente trasferita con il marito Corrado Verga, anch’egli valente studioso d’architettura, incentivò con particolare dedizione gli studi e le ricerche di carattere locale, favorendo l’avvicinamento dei più giovani alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archeologico e materiale del paese, che iniziava a svelare i suoi speciali tesori di epoca longobarda, e non solo.

Sua fu, dunque, l’iniziativa, tra le altre, di creare il Museo della civiltà contadina, al fine di raccogliere e conservare la memoria di un mondo rurale antico e ricco di testimonianze, che il precipitoso evolversi della società dei decenni trascorsi rischiava di disperdere, per disattenzione, per disinteresse o incuria, privando le generazioni future di strumenti utili a riconoscersi in una storia sociale e materiale di cui si compone una parte non irrilevante della nostra cultura.

Innumerevoli sono stati gli studi, le indagini, le iniziative di Maria Verga Bandirali in diversi campi del sapere, dove poteva muoversi con quell’agio dovuto alla sua lunga esperienza, allo studio scrupoloso dei documenti, di ogni genere essi fossero, alla capacità di trovare nessi e legami tra le diverse materie, assistita dalla grande e costante umiltà che caratterizza sempre chi sa molte cose e, pertanto, è consapevole di quanto vasto e incommensurabile sia lo scibile umano, ma anche con l'intima soddisfazione di averne esplorata una parte e di averne messo in rilievo il valore, a tutto favore di future e ulteriori conoscenze. 


(Per accedere alla sala è richiesta la mascherina FFP2 correttamente indossata. Per informazioni e-mail crema@delegazionefai.fondoambiente.it

Chi lo desidera potrà iscriversi o rinnovare l’iscrizione al FAI-Fondo pe l’Ambiente Italiano fondazione senza scopo di lucro per la tutela e la valorizzazione dell’arte, della natura e del paesaggio italiani.

Maria Verga Bandirali -Crema, 23 settembre 1922 - Offanengo, 6 febbraio 2022 - )


Nella foto, Maria Verga Bandirali