Crema, 07 marzo 2018

Mai vista una cosa del genere! Adesso le sezioni contestate sono diventate venti: una a Cantù, una a Busto Arsizio, dieci a Monza e otto a Milano. E il caos diventa sempre più imperante perché il numero di voti contestati è importante, vicino a 20mila, specie se si sta parlando di percentuali al decimo di punti che concorrono all'elezione o alla bocciatura di un candidato. Tanto che il problema potrebbe diventare più ampio e coinvolgere nella mischia non solo la Cappellini e Degli Angeli, cremaschi in attesa di sapere quale sarà il loro destino prossimo, ma anche altri consiglieri eletti per il rotto della cuffia e che pensano di essere già approdati a Milano. Cose mai viste in Lombardia, dove in una sezione un presidente ha accusato un grave malore e in un'altra la presidente se ne è andata alle 23, contestando tutto e tutti. Oppure in quella dove gli scrutatori alle 23 di domenica ritenevano di aver terminato il loro compito e se ne sono tornati a casa senza scrutinare le schede, riportati in sede a forza per terminare il loro lavoro. O le dieci sezioni di Monza dove non si è trovato un accordo sui voti espressi (e sono finite in tribunale). Tutto questo fa restare sospeso più di un eletto e di un escluso. Tutto nelle mani dei giudici.