Credera, 12 febbraio 2025
(Gianluca Maestri) Passa il tempo ma la passione è la stessa del primo giorno; quella che spinge una persona come Valerio Dornetti, di Credera Rubbiano, prossimo a compiere i 61 anni, a giocare ancora a calcio. Nello specifico, difende la porta del Calcio Crema, squadra del campionato Figc di Terza Categoria di cui è titolare fisso. E nell’ambiente si dice, neanche troppo a bassa voce, che sia molto più forte lui di tanti suoi colleghi ventenni.
Una passione enorme la tua, Valerio.
“Sì. La passione, la voglia sono sempre le stesse. Stacco dal lavoro, preparo la borsa del calcio, il mercoledì ed il venerdì vado ad allenarmi e la domenica gioco la partita. Quest’anno non ne ho saltata nemmeno una, idem la stagione precedente. Tanto per fare un esempio, nei sette anni in cui ho giocato a Valera Fratta, nel lodigiano, ne avrò saltate tre, forse quattro ma solo per impegni famigliari improrogabili”.
Come è cominciata questa grande avventura?
"Da bambino, a Credera. Altri tempi. Giocavamo il campionato Csi ma poi la squadra non è più stata allestita e allora un amico mi chiese di passare ai Giovanissimi del Trescore. Ricordo il nome del mister di quella squadra, Armando Bicicli (ex giocatore dell'Inter, ndr). Era la stagione 1976-1977 e disputavamo il campionato regionale Figc. A fine anno mi prese l’Atalanta dove giocai con gente come Armando Madonna e Roberto Donadoni per citare i due nomi più illustri. Da lì in poi ho militato nelle prime squadre di tutte le categoria dilettantistiche tranne l’Eccellenza (ma solo perché ai suoi tempi non esisteva) e continuo a farlo ancora oggi al Calcio Crema”.
Per la serie, gioco e sono felice. Mai pensato di smettere?
“Avevo 38 anni ed ero un giocatore del Calcio Spino. Dissi a moglie che avrei disputato ancora una stagione prima di smettere. Invece sono ancora qui che mi diverto a parare. Finché il fisico tiene e mi diverto, gioco. Ho anche segnato, su rigore, in una partita nella quale prima ne avevo parato uno. Mi dissero: Dorne, il prossimo rigore lo tiri tu. Fatto”.
Tu giochi con ragazzi che potrebbero essere tuoi figli o addirittura tuoi nipoti e che in buona parte dei casi hanno più o meno il terzo dei tuoi anni. In mezzo secolo ha attraversato epoche calcistiche diverse. Com’è cambiato il calcio dilettantistico di oggi rispetto a quello del passato?
“Diciamo che i calciatori di oggi non sono più quelli di una volta. Ho visto tante generazioni ma negli ultimi anni ho visto questa passione calare nei giovani. Ogni scusa è buona per saltare un allenamento o una partita o comunque per faticare il meno possibile”.
Da ultimo, i numeri. I tuoi, Valerio, sono impressionanti, viaggi verso le 1300 partite e nel mirino hai il primato di un certo Robert Carmona, uruguagio che detiene il Guinness World Record come il calciatore più anziano del mondo, anche se di poco.
“Lui ha iniziato nel ’76, io nel ’77. Le ultime notizie lo danno in cerca di squadra. Se non riuscisse a trovarla potrei anche superarlo ma non importa. Io continuo a giocare perché questa è la mia passione”.