Boa Vista, 08 dicembre 2025

Impresa di Carlo Milanesi e Rosolo Orini che hanno vinto il deserto e conclusa l'ultramarathon di Capo Verde, terminando le loro corse, rispettivamente di 42 e 150 chilometri.

Dopo qualche anno causa lavori, infiniti i tempi africani, la partenza e l'arrivo sono tornati nella piazza principale di SalRei, l'isola che oggi sembra essersi svegliata dal torpore post pandemia.

Carlo Milanesi racconta dopo aver superato il traguardo la sua avventura: "Sull'isola ci sono problemi di energia elettrica e la domenica viene interrotta più volte con la conseguenza che internet va ko. Io ho concluso la Eco Marathon in 7h.03 (best time). Sono più che soddisfatto, considerato che per motivi fisici non posso più allenarmi come vorrei e che per motivi climatici il percorso ha subito una variazione nel tratto finale e per poter attraversare un torrente in piena è stato allungandolo di diversi km".

Orini ha chiuso la 150 km della UltraMarathon in 34 ore circa. "Ho coronato il mio sogno e ho concluso ancora una volta, la quinta, il trail. Questa era la mia decima partecipazione". 

L'impresa di Rosolo è stata lungamente applaudita da tutti quelli presenti al traguardo, dai runners e dagli organizzatori del trail, un riconoscimento per la stima che si è saputo conquistare in questi anni.

Milanesi: "Per quanto riguarda la classifica della UltraMarathon si deve registrare la vittoria sia nel maschile (Stefano Giusto), sia nel femminile (Francesca Ferraro) di due italiani. L'atleta italiano hStefano Giusto a battuto la gloria locale capoverdiana José Cabral, finito terzo, evento che non si verificava da anni. Gli organizzatori della Freisan Team anche quest'anno sono stati all'altezza, nonostante la pioggia torrenziale del venerdì che ha reso il percorso problematico da gestire per la segnaletica e la sicurezza. Personalmente non ho avuto più difficoltà degli anni precedenti anzi, l'attraversamento del deserto di Vaina è stato facilitato dalla sabbia più compatta".

quali sono i problemi a correre di notte?

”"La notte a queste latitudini ti sorprende all'improvviso - dice Rosolo Orini. - Avevo deciso di forzare l'andatura nella prima parte per arrivare ad Espingera con un po' di luce, superando un tratto difficoltoso di rocce e pietre. Il problema quando cala il buoi è seguire la traccia illuminando le palise con la torcia o seguendo i segni su pietre. Devo riconoscere lo sforzo dell'organizzazione che, nonostante il maltempo, ha fatto un lavoro eccezionale. Al buio la caduta è a ogni passo e mediamente devi percorrere 50/60 km in queste condizioni. Essendo alla mia 10a partecipazione, il percorso lo conosco ed è un bel aiuto. Per chi lo deve affrontare la corsa per la prima volta un consiglio è di visionarlo di giorno. La gestione della corsa che avevo prefissato era di fermarmi 15/20 min.a ogni check point riposando nelle tende. Il clima è stato ideale con poca escursione termica e anche una luna quasi piena mi ha dato una mano a superare la notte. Con l'alba e con il traguardo che si avvicina sai di avercela fatta e Sal Rei non è più un miraggio che ti è costata tanto fatica e determinazione. Ringrazio tutti quelli che mi hanno incoraggiato e creduto che c'è la potessi fare ancora”.

I risultati ufficiali dicono che la 150 chilometri ha visto vincere l'italiano Stefano Giusto e Rosolo Orini terminare al 14° posto, mentre Carlo Milanesi nella 42 chilometri è risultato ottavo.