Crema, 19 aprile 2023
Gli educatori professionali di una delle cooperative accreditate presso Comunità Sociale Cremasca verranno finalmente contrattualizzati con il corretto livello e otterranno i relativi aumenti in busta paga.
Il caso è stato denunciato nel 2021 dal M5s Cremasco, che aveva scoperchiato la cattiva abitudine di sotto inquadrare gli educatori che offrono servizio a favore di ragazzi con disabilitá. Ora si è arrivati a un punto di svolta, soprattutto grazie alle pressioni, anche recentissime, nelle sedi istituzionali e presso l'ispettorato del lavoro da parte dei rappresentanti grillini cremaschi. Che però non si fermano qui e, durante la conferenza stampa convocata questa mattina, hanno comunicato che, tramite la deputata Valentina Barzotti, collegata online per l'occasione, hanno depositato un'interrogazione parlamentare per richiedere che l'adeguamento venga esteso a tutti i lavori delle altre cooperative che prestano servizio in base ai contratti in essere con Comunità Sociale Cremasca, e che vengano inoltre riconosciuti i mancati emolumenti come rimborsi: circa 80 euro al mese per ogni mese di ogni anno lavorato senza il corretto inquadramento richiesto dalla legge. Si parla di oltre un centinaio di lavoratori coinvolti.
L'ex consigliere comunale Draghetti e gli attivisti del M5s Marco Columpsi e Roberto Ripamonti rivendicano una battaglia portata avanti per anni, nel silenzio di amministrazione e Csc. “Abbiamo dato eco in ogni sede a questo grave abuso grazie al lavoro di squadra di tutto il nostro gruppo. Abbiamo presentato in consiglio comunale diversi atti dal 2021, poi al Pirellone con il nostro ex portavoce regionale Marco Degli Angeli con il quale abbiamo incontrato anche l'ispettorato del lavoro, e infine in parlamento. Non è tollerabile che chi ha affidato il servizio (Csc) e ha occupato ruoli apicali all'interno del palazzo comunale negli ultimi anni, e che appartiene a un partito, il Pd, che evidentemente solo a parole è dalla parte dei lavoratori, non abbia mosso un dito per fermare questa pratica illegittima. Il sindaco Bergamaschi, l'ex sindaco Bonaldi e l'ex assessore Gennuso non si sono mossi. Oltre a una questione di paga e diritti, c'è anche una questione di qualità del servizio. Se infatti gli educatori professionali non vedono riconosciuti i loro più elementari diritti, è conseguente un continuo turnover con ripercussioni pesanti sulla qualità del servizio offerto a persone con grandi fragilità.