Crema, 19 luglio 2024
All’alba di oggi militari della Guardia di Finanza di Modena hanno arrestato di tre uomini per associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture e autoriciclaggio e hanno sequestrato beni per circa 4 milioni di euro.
Secondo le accusa i tre erano la punta emergente di due cooperative. Per loro conto partecipano a gare d'asta indette dalle Asl di varie regioni, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Lazio e Molise, presentando offerte coordinate nei loro contenuti in modo da assicurarsi la vittoria o, quantomeno, aumentarne le relative probabilità, falsando la concorrenza nelle procedure. Inoltre, per assicurarsi la vittoria, presentavano liste di medici (con relativi curricula vitae, titoli e specializzazioni) che, in realtà, non collaboravano con le società presentatrici delle offerte e in taluni casi neppure erano a conoscenza di essere stati inseriti in un appalto.
In due occasioni, nel 2021, la società ha presentato e vinto gare d'appalto indette dall'Asl Valpadana per l'ospedale di Crema. In particolare la prima gara era per offrire personale per la guardia medica in Pediatria e la seconda in Ginecologia per un ammontare di 90mila euro. Le due gare sono state vinte ma poi la cooperativa non è stata in grado di ottemperare alle richieste e il contratto è stato rescisso.
Contestualmente alla misura cautelare personale, i finanzieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo d’urgenza quantificato in quasi 4 milioni di euro. In tale importo sono ricompresi 710mila euro circa riferiti all’ipotesi di autoriciclaggio. Infatti, mediante le indagini finanziarie, è stato accertato che queste somme sono state trasferite ad altra società, estranea al contesto degli appalti, ma amministrata di fatto dai medesimi indagati, ed in parte confluite su conti correnti esteri della Repubblica Lituana allo scopo di renderle non rintracciabili.
Sulla base al decreto sono state sequestrate disponibilità finanziarie, quote societarie e auto di grossa cilindrata, per un valore di circa 300mila euro, beni in parte schermati mediante l’intestazione alle persone giuridiche coinvolte, ritenute comunque responsabili per i fatti contestati.