Crema, 08 luglio 2024
(Valentina Ricciuti) Bosco verticale? No, è il tratto delle mura venete, risalenti a fine 1400 del Campo di Marte. Ormai la vegetazione ha avuto la meglio e sta 'conquistando' anche il torrione della Madonna su cui era posto il dipinto della Madonna col Bambino, che ora si trova nella vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Il comune, più di due anni fa, ha messo a disposizione 330mila euro di bilancio ed elaborato un progetto di recupero complessivo dei tratti di proprietà pubblica dell'antica cinta muraria di quasi 700mila euro, cercando un co-finanziamento regionale che prevede di intervenire in tre parti diverse: il tratto di via Stazione, quello del parcheggio Mura Venete e quello del Campo di Marte. A oggi però tutto è rimasto sulla carta.
In attesa dei tempi dei bandi e del reperimento fondi è evidente che un intervento di riqualificazione sia diventato ormai prioritario per evitare che gli impianti radicali possano nel tempo compromettere l’integrità e la stabilità delle mura causando il distaccamento dei mattoni.
Sulle mura si sviluppano decine e decine di specie vegetali diverse. I danni principali sono causati da arbusti legnosi, rovi e grossi rampicanti, come l'edera, le cui radici tendono a inserirsi negli interstizi tra le pietre. In generale il vento porta con sé semi, batteri, sostanze organiche che si accumulano fra le fenditure e decomponendosi sviluppano acidi che causano la disgregazione delle pietre e della calce. Quindi l'intervento fondamentale, dopo la rimozione, è quello di chiudere le fughe tra le pietre e garantire una manutenzione costante per salvaguardare la staticità della struttura.