Crema News - In tribunale per un milione di euro

Crema, 22 luglio 2022

Tocca al tribunale di Milano dire l'ultima parola sul milione di euro anticipato dalla regione per la costruzione della scuola di Cl e poi ripreso perché la scuola non è stata mai finita.

"Il comune di Crema, con soddisfazione, apprende oggi dal legale incaricato avvocato Alberto Borsieri - informa i sindaco Fabio Bergamaschi - che, con ordinanza depositata in data odierna, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno confermato la tesi dell'amministrazione circa la competenza del Tribunale di Milano a giudicare la legittimità del comportamento tenuto dalla regione Lombardia in merito alla nota vicenda relativa alla Fondazione Charis". 

Come si ricorderà la Regione aveva concesso un contributo di 1.000.000 di euro al comune per la realizzazione di un plesso scolastico, importo che il comune aveva a sua volta girato alla Fondazione Charis che doveva realizzare l'intervento. A seguito della messa in liquidazione della Charis la Regione attraverso una serie di compensazioni aveva preteso la restituzione del contributo direttamente dal comune di Crema, per quanto lo stesso non ne avesse usufruito ma lo avesse girato alla Fondazione.

La richiesta della Regione si basa sul contratto firmato dall'allora sindaco Bruno Bruttomesso. Il contratto era difforme da quello sottoposto in prima battuta e conteneva la clausola che qualora la costruzione non fosse terminata il contributo avrebbe dovuto essere restituito. Da chi? E qui sta il problema. La Charis è entrata in fallimento concordato e quindi non ha soldi e la Regione si è rivalsa sul comune, proprio grazie alla firma di Bruttomesso sotto al contratto.

Il sindaco Stefania Bonaldi si era opposta in ogni sede per non restituire dei soldi che in fin dei conti, il comune non aveva avuto, ma la Regione non aveva voluto saperne, scalandoli su rimesse che spettavano al comune fino al raggiungimento della somma richiesta.

Il tribunale di Milano viene dunque ora chiamato a verificare concretamente le ragioni delle parti ed in particolare la legittimità dell'operato della Regione e dunque la pretesa di recuperare dal Comune, e non dalla Charis, il contributo di 1 milione di euro a suo tempo riconosciuto per la realizzazione del polo scolastico da allora rimasto incompiuto.


Nella foto, la scuola di Cl