Crema News - Crema - Lettera per Bacecchi Pietro Bacecchi

Crema, 29 novembre 2023

Nove dirigenti hanno inviato una lettera al capo dello stato Sergio Mattarella, al premier Giorgia Meloni e al ministro Giuseppe Valditara per rappresentare la situazione di Pietro Bacecchi (e di altri 17 dirigenti scolastici lombardi) per fare in modo che ci sia un passo iondietro e tutti vengano reintegrati nel loro lavoro (sono stati pensionati dal pomeriggio alla sera senza alcun preavviso).

Ecco la lettera:


Egregi Sig. Capo dello stato Sergio Mattarella, primo ministro Giorgia Meloni, ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara,

gli scriventi sono nove Dirigenti Scolastici della Lombardia (in rappresentanza di ben 16 Istituti), pensionati nei giorni scorsi senza preavviso con mail dall’Ufficio Scolastico regionale per ricusazione del visto di legittimità sul provvedimento di trattenimento in servizio emesso da quest’ultimo da parte della Corte dei Conti, dopo due mesi/due mesi e mezzo di attività conseguenti, successivamente a loro istanza, a concessione del medesimo, ai sensi del comma 257 della legge 208/2015, come modificato dal comma 630 della legge 205/2017.

Non v’è chi non veda la piena confutabilità di tale decisione, per una serie di motivazioni plurime:

·      l’intempestività della decisione della sezione regionale della Corte dei Conti ad anno scolastico largamente avviato;

·      la difformità interpretativa tra regione e regione, dato che solo in Lombardia la statuizione del magistrato contabile si è orientata a sfavore dei DS, creando una situazione di impar condicio assolutamente inaccettabile;

·      la difformità di trattamento rispetto agli anni precedenti, in cui alcuni Dirigenti, attualmente oltre il primo trattenimento, hanno ottenuto senza problema alcuno il visto della Corte, documentando praticamente le stesse progettualità messe in campo per il corrente anno scolastico;

·      la nebulosità conseguente della valutazione, dove a valere non sono la normativa univocamente considerata né la communis opinio interpretativa, ma la posizione soggettiva, ondivaga e potenzialmente arbitraria di chi di volta in volta viene chiamato a giudicare;

·      il danno grave riportato dalle Istituzioni Scolastiche a causa della decapitazione in itinere delle loro figure apicali, procurato a cuor leggero, tamquam non esset;

·      l’inesistenza persino della logica del turnover, dal momento che allo stato non ci sono giovani Dirigenti in attesa, ma è giocoforza necessario ricorrere all’istituto delle reggenze;

·      la proliferazione abnorme di queste ultime, ora ulteriormente incrementate, in un momento storico di particolare complessità, non fosse altro che per la gestione delle cospicue risorse del PNRR;

·      l’inesistenza nella fattispecie di un danno all’erario, essendo il minus del trattamento di quiescenza riservato al DS pensionato inferiore al plus che comporta l’indennità di reggenza sommata alla retribuzione di risultato di spettanza del sostituto, senza contare gli eventuali contenziosi per danno innescabili dal mancato preavviso;

·      l’aggravio ulteriore per le finanze dello Stato procurato dall’aumento del numero di esoneri e semiesoneri che verranno concessi nelle scuole di nuova reggenza, a dimostrazione chiara che il danno all’erario si sta originando proprio ora in conseguenza della decisione di chi per converso dovrebbe tutelare l’economia nazionale;

·      la mancata presentazione a suo tempo della pratica pensionistica da parte di chi è stato inopinatamente dimissionato, con il rischio concreto di rimanere, nelle more della definizione compiuta della pratica medesima, senza trattamento stipendiale e contestualmente di quiescenza;

·      l’insoddisfacente attivazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, nella possibilità ex ante, rispetto al provvedimento preso, di attivare la procedura del visto con riserva, a cui invece, per quanto ci consta, non si è ad ora proceduto, ma pure nella possibilità ex post, anche qui e ora, di azionarla, essendone già stato peraltro richiesto con diffida, messa in mora e intimazione al reintegro tramite la procedura de qua.

Chiediamo pertanto a Lei, stimatissimo Ministro, di occuparsi direttamente della questione di cui trattasi, ponendo rimedio a una situazione che non porta vantaggi a nessuno, ma produce soltanto una dannosità erga omnes di flagrante evidenza.


La ringraziamo con riconoscenza di tutto quanto potrà e vorrà fare, con tutta l’urgenza consentita.

Distinti saluti.

                                                                                   F.to Angiolino Albini

                                                                                    F.to Gloria Albonetti

                                                                                    F.to Pietro Bacecchi

                                                                                     F.to Gianluigi Cadei

                                                                                     F.to Silvana Fossati

                                                                                      F.to Claudio Mereghetti

                                                                                      F.to Adele Olgiati

                                                                                      F.to Letizia Elena Sibilia

                                                                                      F.to Angelo Panini

                                                                        

P.S.: una comunicazione/richiesta dall’identico contenuto verrà inviata pure al Capo dello Stato Prof. Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni.