Crema, 19 novembre 2025

Il Salame Nobile Cremasco è De.Co.

È stato presentata alla città, nella sala dei Ricevimenti di Crema, la Denominazione Comunale del Salame Nobile Cremasco da parte della Commissione comunale De.Co., presieduta dall’assessore Franco Bordo e composta da Antonio Bonetti( vice presidente), Franco Cazzamali, Attilio Maccoppi, Filiberto Fayer e Annalisa Andreini.

Il prodotto cremasco possiede ora una sorta di carta d’identità su cui i membri hanno lavorato dopo mesi di consultazioni, studi storici e ricerche. Una scheda tecnica dettagliata (consegnata oggi ai produttori e ai negozianti interessati) con alcuni requisiti precisi da seguire, che saranno riconoscibili attraverso il nuovo logo creato ad hoc, per il Salame, da Sergio Pariscenti ed Enrico Malinverni (una declinazione del logo ufficiale De.Co. valido per tutti i prodotti).

Sarà il marchio distintivo del salame, prodotto esclusivamente nei 48 comuni dell’area omogenea cremasca, che potrà comunicare il luogo di origine (partendo dalla provenienza solo italiana dell’animale, dall’allevamento e dal peso), l’unicità del prodotto, l’utilizzo di materie prime di qualità e di tecniche di lavorazioni specifiche, come vuole la tradizione.

Il Salame Nobile Cremasco rappresenta infatti un patrimonio culturale gastronomico, che è lo specchio dell’identità contadina e delle storia delle tante famiglie cremasche.

“Presentiamo oggi la De.Co - ha dichiarato Franco Bordo - che è appena stato approvato in giunta e da oggi si avvia questo percorso finalizzato a dare un’identità al nostro salame, che è un prodotto di eccellenza e che ancora oggi è simbolo di convivialità”. 

Ad Antonio Bonetti (chef dello storico Bistek di Trescore) è andato il compito di chiarire il significato dell’aggettivo nobile: “All’interno del salame, nel nostro territorio, da sempre venivano inserite tutte le parti più nobili, pregiate e magre, del maiale al 70 % (filetto, posteriore, coppa, spalle, cosce, lonze), sapientemente unite al grasso di coppa e pancetta (30 %), con la maestria e la pazienza dei norcini, tuttora presenti (sia quelli di una certa età, sia tanti giovani che si stanno avvicinando al mestiere). È un salame che richiede cura e pazienza”.