
Agnadello, 10 giugno 2025
(Gianluca Maestri) Ritorna il bonus Tari comunale per le utenze non domestiche. Nell’ambito della politica di agevolazioni decisa dall’amministrazione comunale per promuovere e rafforzare il tessuto economico e produttivo del territorio, le attività commerciali e artigianali che soddisfano i requisiti potranno beneficiare dell'azzeramento delle rate.
La realizzazione dell'iniziativa è finanziata con risorse proprie del bilancio comunale per un importo totale di 7000 euro. L'eventuale rimanente di questa somma sarà destinato ai servizi sociali.
Le nuove attività devono presentare una richiesta di ammissione al bonus Tari 2025 compilando un apposito modulo da consegnarsi entro il 30 luglio prossimo per le attività già aperte o entro 30 giorni dall'apertura delle nuove attività.
Per le utenze domestiche il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri del 21 gennaio scorso, pubblicato a marzo scorso, ha introdotto il bonus Tari nazionale che prevede una riduzione automatica del 25% per gli utenti domestici con Isee fino a 9530 euro o fino a 20mila euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico. Il comune di Agnadello conferma un bonus Tari 2025 comunale per sostenere le famiglie fuori dal perimetro del bonus nazionale.
Così il sindaco Stefano Samarati: “Anche quest'anno siamo riusciti a garantire un'adeguata copertura finanziaria al bonus Tari comunale. Tuttavia non posso astenermi da alcune considerazioni e riflessioni sul bonus Tari nazionale. In particolare, l'introduzione della nuova componente perequativa UR3a, pari a 6 euro per utenza, solleva alcune preoccupazioni, prima fra tutte l’aumento generalizzato della pressione fiscale: la componente UR3a ha l'obiettivo di finanziare il bonus per le famiglie economicamente svantaggiate, ma comporta un aggravio diretto per tutte le utenze. Poi c’è il problema della scarsa trasparenza e comprensibilità del tributo in quanto l'introduzione della nuova componente aggiunge complessità alla bolletta Tari rendendo difficile per i cittadini comprendere la composizione dell'importo dovuto. I comuni hanno in questo caso un ruolo passivo nelle decisioni nazionali vista l’impossibilità per un ente locale d’incidere o di modulare l'importo della componente UR3a pur essendo il soggetto che riscuote e giustifica l'aumento. Infine – conclude il sindaco, - l'impatto della componente UR3a può rappresentare un aumento complessivo non trascurabile della bolletta per le famiglie”.