Crema, 15 giugno 2024

(Andreini Annalisa) La leggerezza piace! E forse ce n’è anche tanto bisogno.

La mostra Il maestro e l’allieva, visitabile ancora fino a tutta la giornata di domani nella sala espositiva della Pro loco di Crema, è un’autentica esplosione di colori, di energia ma soprattutto di leggerezza.

Artefici delle opere esposte un duo inedito: il maestro Gil Macchi e l’allieva Francesca Gnocchi, al suo primo debutto. Il maestro, un veterano del mondo dell’arte, è alla sua 153esima edizione e ha intrecciato alcune sue opere con quelle dell’allieva Francesca: “Ha eseguito i lavori a olio su tela non tanto guardando il paesaggio esterno - ha dichiarato il maestro - ma le sue emozioni. Ne è uscita, nell’insieme, una mostra omogenea e un momento artistico molto gradito al pubblico. Entrando in questo spazio si ritorna leggeri”. Un debutto interessante per le realizzazioni dell’allieva che ha prediletto contesti di natura e di pacatezza. 

Come è nata la sua passione per la pittura? 

“L’ho sempre avuta - ha specificato Francesca Gnocchi - ma Gil mi ha reso libera di fronte alla tela. Sono riuscita, per la prima volta, a realizzare una pittura non accademica ma a mettere sulla tela i miei pensieri. Gil mi ha insegnato moltissimo e stare vicino a lui è stata ed è una grande fortuna, una grande ricchezza, come deve essere nei rapporti di amicizia. Tutto è nato mentre mi stavo dedicando a una natura morta e Gil mi ha dato un ottimo suggerimento: con l’arte puoi giocare e fare quello che vuoi. E così è stato”.

Intorno una simbiosi con le opere di Gil, sempre amatissimo dai cremaschi, con le sue viste inedite e uniche dai tetti di Crema, le sue particolari farfalle leggiadre e gli acquarelli ottenuti con la tecnica delle bolle. 

È proprio Francesca Gnocchi a svelare questa magia delle bolle: “Gil ha colorato il liquido delle bolle di sapone che poi, quando scoppiano, creano un autentico tripudio di colori ovunque. A volte sono utilizzate così, in modo libero, altre volte invece sono applicate, come nelle opere delle farfalle. Sembrava un autentico mondo magico. La creatività senza limiti”. 

E in fondo l’arte può essere proprio uno dei mezzi per ritornare “leggeri”.