Crema, 02 marzo 2025

(Annalisa Andreini) Tumore al seno: focus sul percorso di cura nella città di Crema. Parole chiave: fare squadra, professionalità, empatia.

La suggestiva Sala Pietro da Cemmo ha fatto da cornice a una conferenza informativa, dedicata al mondo femminile.

A organizzare l’incontro le Infermiere Volontarie del comitato Croce Rossa di Crema, in collaborazione con il comune (rappresentato dall’assessora Emanuela Nichetti) e l’Asst di Crema, alle associazioni cremasche, che affiancano e accompagnano le donne durante il loro percorso di cura( Donna Sempre e Rubino) e, infine, allo sponsor Ancorotti Cosmetics, che a fine serata ha dedicato loro un cadeaux.

Diversi i relatori e i medici specialisti dell’Asst ospedale maggiore di Crema, che hanno condiviso la loro esperienza quotidiana sul campo e i passi avanti nelle terapie, moderati da Barbara Donarini: Fayer Filiberto( direttore SSD Breast Unit, Giudice Martino( dirigente medico SC Chirurgia Generale), Memelli Luigi( direttore SS Servizio recupero e Riabilitazione funzionale, Padrenostro Mauro( dirigente medico IPAP Mammografia Breast Unit), Pelizzari Clara( dirigente psicologa SC Oncologia), Pergola Lorena( direttore SSD Anatomia Patologia), Tommaso Gianluca( direttore SC Oncologia) e Zucchetti Elena( coordinatrice infermieristico Breast Unit). 

Un team di professionisti dunque che interagisce, forte della multidisciplinarità, seguendo le donne con una diagnosi di cancro al seno durante tutto il percorso della cura, dalla diagnosi alla guarigione o alle cure palliative.

Una équipe di specialisti, che lavorano in stretta sinergia e in modo empatico nei confronti delle pazienti.

Un’eccellenza della nostra città e del nostro territorio di cui essere orgogliosi. 

Ma come si presenta la situazione attuale all’ospedale maggiore di Crema?

A fare un quadro chiaro della situazione è il dottor Filiberto Fayer. Due dati importanti su cui riflettere: un aumento costante dell’incidenza della malattia nel nostro territorio (con una percentuale alta rispetto al resto della Lombardia e dell’intero Paese) e una riduzione dell’età di insorgenza della patologia. 

Ma anche un grande passo in avanti: il tasso di guarigione progressivamente in aumento, ovvero 88% a 5 anni dalla scoperta della malattia.

Un successo in termini di sopravvivenza e di guarigione completa dovuto principalmente a tre fattori chiave: prevenzione, tempestività nella diagnosi e percorso terapeutico. 

Il lavoro intenso di squadra della Breast Unit cremasca ha consentito una riduzione della mortalità pari al 18%. 

Una grande speranza dunque, che parte proprio dall’anticipo diagnostico nelle strutture di radiologie per impostare poi il percorso di cura più idoneo. 

E proprio in questa scelta entra in gioco la figura, meno conosciuta, dell’anatomopatologa, fondamentale nella diagnosi e nel successivo iter.