Crema News - Il teatro di Lazzari

Crema, 06 giugno 2020


Tutte le esperienze umane, per loro stessa natura, son destinate a una fine. Fine che può essere traumatica, necessaria, violenta, voluta, consensuale, consapevole…

Quella del laboratorio di Tess, Teatro di Esperienza Sociale e solidale, è stata una fine con il lieto “fine”; infatti ha partorito una nuova creatura, quella dell'Associazione di Promozione Sociale “Rosso Di Scena” - Teatro Solidale, con sede di Via Mons. Antonietti 15 al Teatro di Capergnanica. Purtroppo la nascita dell’Associazione ha coinciso con i tempi drammatici del Covid-19 e le prime produzioni degli spettacoli già programmati (tre date per “In arte Gianna Breil” e altrettante per “Vieni avanti cretino”) sono saltate, ma avremo tempo di recuperare con la prossima stagione. Vorrà dire che i primi vagiti di Rosso di Scena saranno più carichi di energia.

È come un passaggio generazionale, perché non siamo eterni, anche se alcuni attimi assomigliano a qualcosa di profondamente spirituale grazie alla verità delle emozioni. L’erede, in qualche modo, ha i tratti del genitore, ma la sua identità si costruisce strada facendo e ogni strada presenta contesti diversi, per il momento storico e per i soggetti in causa, ma anche e soprattutto per il caso, meravigliosa alchimia di dati e sentimenti che si mischiano sempre in modo originale. E poi pensiamo che sia pericoloso costruire sentieri destinati a diventare autostrade. I pionieri dell'anima son sempre impegnati a tracciare faticosi percorsi dentro le torbide pulsioni del dubbio. Nel nostro piccolo anche noi di Tess.

In questo momento di transizione, un enorme e maiuscolo Grazie va a Miriam Alblois e al marito Matteo Cavallini per il prezioso volume che hanno elaborato, costruito e dedicato al regista e autore del progetto di Tess, un prezioso documento che raccoglie tempi, teatri, e istantanee di tutti i protagonisti. “Questa dedica – ci ha detto Lazzari - la voglio condividere con tutti quelli che hanno partecipato al Laboratorio di Tess, (in otto anni oltre quaranta attori) perché il passato muore ma non possiamo dimenticarcene. È come una flebile luce che magicamente toglie le ombre scure da ciò che è stato e ci indica nuove strade per il futuro. Tocca a noi osare ogni nuovo stimolo che possa avere il sapore o il profumo della vita, mai soli, da condividere nella solidarietà.

Il laboratorio teatrale di Tess è nato nel 2011 all’interno di un progetto più articolato che approfondisce e valorizza al meglio il Teatro Sociale nel panorama lombardo, anche grazie alla sensibilità degli amministratori di Romanengo dove è situato il particolare e famoso contenitore che risponde al nome di Auditorium Galilei. Peccato che la capitale del tortello, all’epoca e dopo alcuni convegni nazionali di Teatro Sociale, non abbia capito il valore di questa realtà teatrale così radicata sul nostro territorio, tanto da interessare numerose Università, da Milano a Pavia, da Brescia a Venezia e Torino.

“Dopo quindici anni di esperienze all’interno di strutture riabilitative e diversi Convegni nazionali che ho realizzato a Crema sulla efficacia terapeutica del Teatro in qualsiasi ambito di fragilità e dipendenza – continua il regista - il passo successivo è stato proprio quello di aprirsi alla società con maggiore disinvoltura, iniziando un percorso ricco di avvenimenti, con la presenza di una compagnia teatrale aperta e stabile, ma soprattutto capace di produrre spettacoli. E soprattutto avendo una sede altrettanto stabile, individuata nel bel teatro di Romanengo”.

Ogni anno e per otto edizioni, da ottobre a maggio, con cadenza settimanale, è stata offerta l'opportunità di confrontarsi con gli elementi fondamentali dell'arte scenica, dall’uso della voce alle diverse posture comunicative, sia individuali che collettive, attraverso la recitazione. Nei primi due anni c’è stata anche una co-conduzione in collaborazione con l’attrice professionista Gianna Breil. Così, si è partiti con la rivisitazione di una pietra miliare della letteratura universale quale è “ESERCIZI DI STILE” che Raymond Queneau pubblicò nel 1947 e che uscì in Italia nella traduzione di Umberto Eco nel 1983. A seguire, ci si è confrontati con un altro capolavoro mondiale, quella famosa “CANTATRICE CALVA” che il maestro romeno dell’assurdo Eugenj Ionesco compose nel 1950 a Parigi. Poi l’attività ha virato verso una maggiore leggerezza comunicativa, individuando di anno in anno, commedie brillanti ma di notevole spessore letterario e linguistico. Tess ha dato vita, partendo da due italiani di grande spessore, a: “NON TI CONOSCO PIU’” di Aldo De Benedetti, composta nel 1932; “FARIDA, IL MORTO E LA GALLINA”, tre commedie brevi, scritte tra il 1924 e il 1939, da Achille Campanile; “SARTO PER SIGNORA” (1886) del francese Georges Feydeau; “47 MORTO CHE PARLA!” (1918) di Ettore Petrolini; “PALLOTTOLE SU BROADWAY! (1994) di Woody Allen e il più recente “ATTO PRIMO: SU IL SIPARIO!”, tratto da “Rumori fuori scena”, (1977) commedia meta teatrale adattata dall’inglese Michael Frayn. Ogni anno, il lavoro prodotto è andato in scena su numerosi palcoscenici del territorio. Volendo dare qualche numero, si contano 8 produzioni per 8 copioni originali in otto anni, per un totale di oltre 30 repliche, messe in scena nei teatri di Romanengo, Capergnanica, Bagnolo, Casale Cremasco, Soresina, San Bernardino, Ripalta Cremasca e Cremona. Oltre 40 gli interpreti e circa 5.000 gli spettatori.

In ogni caso, il Festival di Tess prosegue con i suoi spettacoli al Galilei di Romanengo, e il prossimo anno sarà la decima edizione


Nella foto, Fausto Lazzari e il volume