Crema News - Causa persa

Monte Cremasco, 27 gennaio 2020

Nessuno sperpero di denaro pubblico”. Il sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini ha risposto in consiglio comunale a un’interpellanza presentata dal gruppo di minoranza “Impegno civico” secondo cui l’attuale primo cittadino muccese, di professione avvocato, è stato responsabile in passato dello sperpero di fondi pubblici per aver mal difeso il comune in una causa al Tar di Brescia con dei privati quando ancora non era alla guida dell’amministrazione.

Sabato mattina, in consiglio comunale, la risposta di Lupo Stanghellini. “Nel 2012 – ha detto - l’allora sindaco di Monte Cremasco Achille Zanini mi chiedeva un parere sulla necessità o sull’opportunità per il comune di contrastare una causa in un giudizio avviato davanti al Tar di Brescia intentata da alcuni privati in merito a un presunto errore nella individuazione della destinazione urbanistica di una zona del nostro paese, passata da industriale-artigianale ad abitativa, tanto più che detti privati avevano pure richiesto i danni al comune per questa disattenzione. Anche proprio per tale ultimo aspetto, consigliavo di resistere e, dopo essere stato incaricato, ho depositato un atto in cui per conto del comune chiedevo di respingere le richieste avversarie. Nel 2014, a seguito della mia candidatura alle amministrative, ho rinunciato all’incarico. Eletto sindaco, trovandomi in oggettivo conflitto di interessi per il fatto che ero stato l’avvocato del comune in questa causa, ho escluso che potessi occuparmi ancora della vicenda anche solo per l’eventuale ricerca di un nuovo professionista al quale conferire l’incarico”.

Peraltro dal 2014 la giurisprudenza amministrativa del Consiglio di Stato, in casi simili a quello che riguardava il comune (nello specifico gli atti di rettifica del PGT) è via via sempre più cambiata in senso sfavorevole alla tesi difensiva del comune stesso. “A fronte di questo orientamento, per evitare ulteriori spese alle casse municipali – prosegue il sindaco - era inopportuna una nuova costituzione in giudizio, essendo ormai probabile un esito sfavorevole. Così è stato fatto e infatti, con la sentenza del Tar del 28 aprile 2019 il comune è stato condannato a pagare 3000 euro con l'aggiunta di Iva e cassa previdenza avvocati senza però l’ammissione di alcun risarcimento del danno. Ho subito informato il segretario comunale, la giunta e i consiglieri. Contro tale sentenza era possibile appellarsi ma vista l’incertezza del risultato è stato deciso di lasciar perdere. Queste sono le circostanze in cui va inquadrata la vicenda in esame – conclude Lupo Stanghellini,- che mostrano a chi vuole valutare i fatti con oggettività e serenità la totale inconsistenza delle accuse che ho ricevuto”. 


Nella foto, il sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini