Dal territorio, 06 maggio 2024
Nel 2016 era stato sorpreso con stupefacenti. Finito davanti al giudice, era stato condannato nel marzo 2023 a due anni e sei mesi di carcere, ma gli era stato concesso di non entrare in prigione e aveva ottenuto l'affidamento in prova, potendo restare a casa sua con la sua compagna e i due figli minori. Così un uomo di 34 anni di Pizzighettone avrebbe dovuto rigare dritto per poter mantenere la sua libertà. Ma così non è stato perché pochi mesi dopo la condanna l'uomo ha cominciato a diventare ossessivo nei confronti della compagna che ha iniziato a privare sempre di più della sua libertà, accompagnandola al lavoro e andando a prenderla, controllandole il cellulare, negandole ogni disponibilità economica. Ma non è finita lì, perché, a causa dell'abuso di sostanze stupefacenti a partire dalla seconda parte dell'anno l'uomo aveva cominciato a insultare la compagna, maltrattandola anche davanti ai figli minori e arrivando anche agli abusi fisici. La donna ha sopportato per qualche tempo ma poi, constatando che il compagno non accennava a ravvedersi e temendo per la propria incolumità e per quella dei bambini, ha fatto presente quanto stava accadendo ai carabinieri di Pizzighettone. I militari hanno controllato la veridicità del racconto della donna e hanno avanzato un rapporto al giudice che, da parte sua, ha ritenuto grave la situazione e la pericolosità delle aggressioni e ha disposto l'immediato arresto del 34enne che è stato prelevato da casa e portato nel carcere Ca' del Ferro di Cremona.
