Crema News - Troppi giorni fuori legge per i nostri polmoni Crema News

Crema, 18 maggio 2018

La Corte di giustizia europea punta il dito sull'aria che gli italiani respirano ed è pronta a sanzionare il nostro stato per come non difende i cittadini dai pericoli derivati dall'inquinamento. I giorni di sforamento da Pm10 sono negli ultimi anni sempre superiori al massimo consentito, che è 35 e gli studi medici dicono che in città come Milano ( e quindi Crema che ha circa gli stessi numeri) l'aspettativa di vita diminuisce di uno-due anni.

Ecco di seguiti il numero di giorni di superamento da Pm10 in città dal 2016:

2016 Gennaio 16 (max 140; 16 giorni di fila); febbraio 5 (82; 2); marzo 2 (52; 2); aprile 3 (70; 2); maggio -; giungo 1 (52); luglio, agosto -; settembre 2 (59;2); ottobre 3 (53; 3); novembre 6 (66; 3); dicembre 21 (78; 12). Tot. 59 giorni

2017 Gennaio 21 (160; 14); 17 (126; 12); marzo 10 (114; 4); aprile -; maggio -; giugno 1 (76); luglio -; agosto -; settembre 1 (58); ottobre 19 (132; 13), novembre 13 (100; 9); dicembre 14 (98; 5). Tot. 96 giorni

2018 Gennaio 12 (93; 5); febbraio 5 (89; 4); marzo 6 (62; 3); aprile -.

“Ancora una volta i cittadini dovranno pagare, non solo in termini di salute ma anche in termini di costi economici, l’incompetenza e il menefreghismo di chi finora ha amministrato senza curarsi di trovare soluzioni all’emergenza smog”. Questo il commento di Marco Degli Angeli, Massimo De Rosa e Roberto Cenci, consiglieri del Movimento 5 Stelle di Regione Lombardia di commissione ambiente, alla notizia del deferimento, da parte della Commissione Europea, dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea a causa dei "persistenti elevati livelli" di Pm10.

La procedura, da tempo ventilata da parte delle istituzioni europee, è stata aperta dal momento che in 28 zone d’Italia, concentrate in Lombardia, Veneto, Piemonte e Lazio i limiti giornalieri di legge relativi al particolato sono stati superati in modo persistente nel 2016, per periodi fino a 89 giorni. Un iter che con ogni probabilità porterà ad una sanzione economica per il nostro Paese. Un’autentica beffa per i cittadini, già costretti a sostenere un costo non quantificabile in termini di salute e qualità della vita.

“Finora le misure contro l’emergenza smog, causa di 90mila decessi prematuri l’anno (dati OMS) e di costi altissimi costi sanitari per le malattie croniche a livello respiratorio, sono state limitate a sporadiche, quanto poco strutturali, iniziative volte al blocco del traffico. Per fronteggiare quella che in Lombardia assume i numeri e i connotati di una vera e propria emergenza sanitaria, occorre una visione capace di superare gli interessi legati alla poltrona, mettendoli in secondo piano rispetto a quelli dei cittadini. In Commissione proporremo misure per investire nelle energie rinnovabili, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano. Ovviamente si tratta di provvedimenti da inserire all’interno di una visione strategica pluriennale, ma fondamentali per cominciare una battaglia che non può più essere rimandata. La nostra salute non può aspettare”.