Crema, 29 luglio 2017

La Presidenza della Repubblica ha accolto in via definitiva il ricorso presentato a suo tempo dal Fai (Fondo ambiente italiano), Italia Nostra, Legambiente, Wwf Cremona, Comune di Romanengo e Renzo Zorzet, annullando l’autorizzazione all’escavazione di una cava di argilla nell’area del Pianalto della Melotta.

«Una battaglia portata avanti dal basso ha avuto esisto positivo: ne escono sconfitte l’impostazione e le scelte fatte dall’ex-amministrazione provinciale, ai tempi guidata da Massimiliano Salini»: così commenta con soddisfazione Franco Bordo, deputato di Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista, che a suo tempo si era adoperato – dopo la sentenza del Consiglio di stato – perché l’emissione del decreto si attuasse nei tempi più rapidi possibili.

«Pur con i rallentamenti di un iter che si auspicava più celere, la battaglia è vinta: ora posso finalmente esprimere la mia soddisfazione, ma soprattutto un ringraziamento a quanti – privati, associazioni, realtà di vario genere – hanno avviato l’importante percorso. Ora attendiamo la Provincia, che deve rivedere con urgenza il Piano cave e modificare gli strumenti programmatori rispetto alle escavazioni nel nostro territorio, in conformità a quanto previsto dal dpr, che ha giustamente annullato le autorizzazioni precedentemente concesse".

Nella foto, il pianalto della Melotta