Crema, 11 aprile 2018

Crisi delle aziende dei trasporti nella nostra provincia. I dati, l'intervento della neoparlamentare leghista Claudia Gobbato

“Nel 2008 in Provincia di Cremona le imprese artigiane del settore autotrasporto merci erano 737 e occupavano circa 1700 addetti, mentre al 31/12/2017 il numero di queste imprese è sceso a 459 con neanche 900 addetti. Tutto questo è avvenuto a causa sì della crisi ma anche della concorrenza sleale dei vettori stranieri” – dice il presidente Cna Fita cremonese Mariella Marcarini. - Negli ultimi anni l’autotrasporto cremonese, lombardo e italiano ha perso importanti quote di mercato per colpa di una concorrenza con la quale è impensabile poter competere. A farne le spese sono state soprattutto le piccole e medie imprese artigiane, come testimoniamo i dati qui sotto".


"I numeri divulgati dalle associazioni di categoria di riferimento e recentemente pubblicati dagli organi di informazione sulla crisi che si sta abbattendo ormai da diversi anni sul settore del trasporto gommato sono drammatici ed allarmanti” afferma Claudia Gobbato, neo eletta parlamentare tra le file della Lega.

“Eravamo a conoscenza che la crisi – continua Gobbato – aveva colpito duramente il comparto degli autotrasporti, ma i dati relativi alle chiusure ed alla flessione occupazionale registrata nell’ultimo periodo, destano seria preoccupazione per la sopravvivenza di un settore assolutamente nevralgico e strategico per il trasporto delle merci nel nostro paese, oltreché riguardo all’importante indotto da esso generato. E’ di primaria importanza ricordare, infatti, che dietro a numeri spesso asettici si celano, in realtà, storie di lavoratori, imprenditori e famiglie italiane, i quali troppo spesso subiscono forme di dumping sociale da aziende estere. Tali organizzazioni agiscono attraverso forme di concorrenza giocata al ribasso salariale, lucrando quindi illegittimamente sul costo finale del servizio, a tutto danno delle imprese nazionali, obbligate, al contrario, ad applicare ai propri lavoratori standard occupazionali ben più elevati. I costi di esercizio delle imprese estere, spesso con sede nell’est Europa, pongono fuori mercato i nostri trasportatori che, in questo modo, perdono quote importanti di mercato interno. Nonostante due anni fa l’Italia abbia recepito, con il consueto colpevole ritardo che ha caratterizzato l’operato del governo Renzi, la direttiva europea che introduce misure volte a contrastare fenomeni di distacco transfrontaliero attuati in maniera irregolare, le tutele da essa prestata si stanno dimostrando ampiamente inadeguate rispetto alle effettive esigenze chieste a gran voce dagli operatori del settore. Per queste ragioni è mia intenzione predisporre ogni più idonea azione volta a mantenere alto il livello di guardia su un fenomeno così preoccupante per il nostro territorio. Predisporrò a tal proposito un’interrogazione al Ministero dei Trasporti, al fine di conoscere quali iniziative concrete il Governo abbia intenzione di intraprendere a tutela del settore e chiederò conto circa l'efficacia e l'effettivo controllo sull’applicazione delle poche norme che dovrebbero proteggere i trasportatori italiani dalla feroce concorrenza dei vettori esteri. Interrogherò l'esecutivo, alla luce anche della recente discussione apertasi a livello europeo, circa la necessità di operare un aggiornamento di una direttiva, quella relativa al distacco transnazionale, divenuta, ormai, inadeguata, giacché approvata ben venti anni fa.”