Crema, 07 agosto 2018
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Forse. Ancora Scrp nella
bufera per una gara d’asta assegnata a Gei e Simet. Si parla di illuminazione
pubblica e il bando emesso da Scrp (Società reti e patrimonio di proprietà dei
comuni del cremasco) aveva visto vincitrici le due società che si erano unite
temporaneamente per prendere parte al bando. Ma l’assegnazione della vittoria
non era andata giù ad A2A che ha fatto ricorso al tar lombardo. E la risposta è
stata che l’assegnazione deve essere sospesa fino al 5 settembre, quando sarà
discusso il ricorso di A2A ed Ener Sole in sede collegiale. Tutto questo è
stato comunicato il 27 luglio a Scrp che ha ribaltato l’informazione ai 19
paesi del cremasco interessati, annunciando loro che il contratto con le due
società che hanno vinto il bando non può essere firmato fino a quando il
tribunale non avrà preso una decisione. Il ricorso di A2A verte, tra l’altro,
sulla partnership di Gei e Simet, costituita apposta per partecipare alla gara,
verte sull’operatività della neo società e sul recente passato delle due ditte,
oltre che sui criteri dell’assegnazione dei punteggi che hanno permesso a Gei e
Simet di aggiudicarsi l’appalto dell’illuminazione pubblica per i prossimi 20
anni con una concessione di 18.841.500 euro. Sono 19 i comuni del cremasco che
adesso sono in stand by, ma quel che maggiormente importa e che ancora una
volta una gara milionaria finisce nel mirino del tribunale che la stoppa. E la
cosa si fa pesante perché non più tardi della scorsa settimana c’è stata una conferenza
stampa dove tra l’altro la sindaca di Crema ha detto che consulente non è una
parolaccia, ma ricorrere a chi ha le competenze è necessario. Salvo poi
incontrare consulenti che suggeriscono soluzioni contra lege (i due che
volevano far votare ai sindaci provvedimenti secretati senza farli loro
leggere) o soluzioni che ti portano in tribunale. Speriamo almeno che i
consulenti che si dimostrano inaffidabili non vengano pagati…