Crema, 18 ottobre 2025

(Annalisa Andreini) Un anno di passione, dolcezza e un filo diretto tra passato e futuro.

La pasticceria Grello festeggerà domani un anno dall’apertura e con l’arrivo dell’autunno ha un serbo per i suoi clienti tante novità. 

Siete soddisfatti del primo anno di lavoro a Crema? 

“Siamo davvero contenti - dicono Emanuele Grecchi e Riccardo Vedovello. - Crema ci ha accolto molto bene e piano piano tanti clienti si sono affezionati alle nostre proposte”. 

Quali sono i dolci più richiesti?

“In questo periodo sicuramente la Bertolina, che è andata benissimo, lo Strudel di mele, il Castagnaccio (con e senza uvetta), la torta di mandorle perfetta per le colazioni e le merende e le nostre marmellate , molto apprezzate, come pure i nostri amaretti scuri al cacao, perfetti per il ripieno dei tortelli cremaschi. L'ultima novità è la crema spalmabile al cioccolato fondente. E poi, naturalmente, il classico vassoio di pasticcini. Qui, oltre agli intramontabili cannoli, le fiamme e le frolle, piacciono molto i nocciolini”. 

Cornetti e brioches? 

“Vanno alla grande, anche perché ormai sono presenti anche in diversi bar”. 

Qui la vera differenza la fanno sicuramente le brioches vegane, leggerissime, in cui la scelta è andata per il burro di Karité (e non margarina). 

E poi arriva il Panettone…

“Sì, abbiamo già iniziato i primi impasti e presto li sforneremo. Anche quest’anno ci saranno il classico da un chilo con glassa e mandorle e, all’interno, uvetta e arancia candita e il Cremasco, dedicato ai sapori tipici della città. Introdurremo anche il panettone senza lattosio, viste le tante richieste”. 

Ma le novità non sono finite.

Grello ha aperto laddove c’era la storica pasticceria Dossena. Ebbene, in questi giorni, è passata in pasticceria Marina Salin, nipote dello storico pasticcere veneto Santo Salin, che, appena diciottenne, nel lontano 1936, aveva fondato la sua prima bottega sempre in via Mazzini (dove c’è stata per anni la tipografia della Buona Stampa e oggi c'è Timeless) per poi trasferirsi, l’anno successivo, dove è tuttora la pasticceria. Il nome Dossena fu scelto perché la licenza era intestata alla sorella maggiore, in quanto il pasticcere era ancora minorenne. Salin cedette poi la pasticceria, nel 1984, a Francesco Cremonesi (ragazzo di bottega giunto nei primi anni Settanta) e a sua moglie Flaminia Rossi, sposata poco prima.

Oggi è proprio il compleanno del nonno Santo Salin e, per ricordare e onorare il suo lavoro e la sua grande passione, la nipote Marina ha donato a Emanuele e Riccardo lo storico ricettario del nonno, ereditato, a sua volta, dal pasticcere Luigi Castini di Soncino.

Un ricettario di fine Ottocento, piuttosto consunto ma preziosismo, che contiene numerose ricette, scritte con un corsivo elegante, tra cui la famosa Spongarda, il dolce di Crema, che a breve riprenderà vita dalle mani creative di Emanuele.