Crema, 01 dicembre 2024
Kìron Partner ha analizzato diversi indici quali scopo finanziamento, tipologia tasso, durata e importo medio dei mutui ipotecari sottoscritti attraverso le agenzie a marchio Kìron ed Epicas nella prima parte del 2024 confrontandoli con il pari periodo del 2023.
L’acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 93,1% del totale delle richieste. Chi opta per la sostituzione o la surroga rappresenta il 3,1%. Le operazioni di consolidamento dei debiti, (con il quale si estinguono i debiti accumulati nel breve periodo, sostituendoli con una nuova forma di finanziamento con una diversa rata o una differente tempistica di rimborso) costituiscono lo 0,3%. Chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità, per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione a fronte di garanzie patrimoniali, rappresenta lo 0,8% del totale. E’ pari allo 0,7% la percentuale di coloro che accendono un mutuo per costruire o ristrutturare la propria abitazione. Interessante analizzare anche quanti scelgono un finanziamento per l’acquisto della seconda casa e che costituiscono il 2,1%.
Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per acquisto della seconda casa del +0,6% e un calo per l’acquisto della prima casa del -0,6%. Pressoché invariate le altre finalità.
Le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo periodo il 94,7% dei mutuatari ha optato per un prodotto a tasso fisso. La seconda scelta è stata quella per il prodotto a tasso misto con il 3,3% delle preferenze.
Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per i prodotti a tasso fisso del +7,5% e un calo per i prodotti a tasso variabile del -7,3%. Pressoché invariati gli altri prodotti.
Tasso variabile: rata collegata nel tempo ad un tasso di riferimento (Euribor o BCE) che ad ogni variazione positiva o negativa ne aumenta o diminuisce la rata.
Tasso variabile con CAP: tasso variabile puro con l’opzione di avere un tetto massimo da non superare.
Tasso fisso: rata invariata in quanto il tasso è definito nel momento della sottoscrizione in funzione del parametro di riferimento (EurIRS).
Tasso misto: mutuo flessibile con la possibilità di passare da una rata a tasso fisso ad una a tasso variabile o viceversa.
A livello nazionale la durata media del mutuo è di 26,6 anni, mentre nel semestre precedente era pari a 26,7 anni.
Segmentando per fasce di durata, emerge che il 62,4% dei mutui ha una durata compresa tra 26 e 30 anni.
Il 19,0% si colloca nella fascia 21-25 anni.
Il 11,5% si colloca nella fascia 16-20 anni.
Il 7,0% si colloca nella fascia 10-15 anni.
I prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 anni rappresentano solamente lo 0,1% del totale, a causa dei costi elevati della rata mensile.
Nel I semestre del 2024 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a 114.900 euro, mentre nel semestre precedente ammontava a 114.500 euro.
Suddividendo il campione per fasce di erogato, si nota come la ripartizione sia più sbilanciata verso importi di medio-bassa entità. Il 2,9% dei mutui erogati, ha un importo inferiore a 50.000 €. Il 43,1% dei mutui erogati, ha un importo appartenente alla fascia ≥ 50.000 e < 100.000 €. Il 36,1% dei mutuatari ha ottenuto un finanziamento da 100.000 € a 150.000 €. Il 12,5%, invece, si colloca nella fascia successiva, ≥ 150.000 e < 200.000 €. La percentuale dei mutui che superano i 200.000 € è pari a 5,4%.